Slitta al 2026 la speranza dei Lavoratori P2P. A deciderlo i giudici amministrativi di Campobasso. Infatti l’Ordinanza del Tar Molise (n. 111 del 9 ottobre 2025) sul ricorso di Packaging To Polymers (P2P) contro Invitalia e il MIMIT, pur accogliendo una censura, sposta l’udienza di merito al 25 febbraio 2026.
Un rinvio che condanna i lavoratori a quasi due anni di ulteriore sospensione, prolungando l’incertezza sulla riconversione industriale. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto solo parzialmente l’istanza cautelare di P2P, sospendendo una singola clausola.
È stata accolta la censura sull’estensione della condizione di “assenza di contenziosi” ai gruppi societari degli azionisti.
Il Tar Molise ha riconosciuto il fumus boni iuris dopo che Invitalia stessa ha definito l’estensione un “mero errore materiale”. Sono state respinte le richieste di sospensione per l’impegno a non garantire gli immobili e per la riduzione dell’agevolazione di circa due milioni di euro. Su quest’ultima, il Tribunale Amministrativo Regionale non ha ravvisato un danno irreparabile, prospettando un’eventuale integrazione dell’importo solo in caso di vittoria nel merito.
Per fare chiarezza sulla riduzione dell’agevolazione, il Tar ha ordinato a Invitalia di depositare conteggi e chiarimenti dettagliati. La fissazione dell’udienza di merito al 25 febbraio 2026 significa un allungamento inesorabile delle tempistiche.
La potenziale ripartenza, a questo punto, originariamente programmata 18 mesi dopo l’ordine dei macchinari, viene di fatto rimandata, lasciando i lavoratori in sospensione per quasi altri due anni. Questa incertezza crea profonda preoccupazione nei lavoratori e nelle loro famiglie. La Cisal esprime forte allarme per lo stallo produttivo. Il sindacato ribadisce la propria fiducia nell’azione del Prefetto, essenziale per avviare subito un tavolo con Unilever e definire come gestire il sostegno salariale per i prossimi due anni.
Il Tar Molise si è pronunciato sul ricorso numero di registro generale 283 del 2025, proposto da Packaging To Polymers s.r.l., contro il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato, Invitalia – Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, e nei confronti della Regione Molise, rappresentata e difesa dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato.
Il Tar Molise così ha accolto «parzialmente l’istanza cautelare della parte ricorrente, con riferimento alla prima delle clausole sopra esaminate, nei termini e limiti di cui alla stessa parte motiva; b) respinge la stessa istanza cautelare per quanto residua; c) ordina ad Invitalia di adempiere agli incombenti istruttori di cui alla superiore motivazione, assegnando per la loro esecuzione il termine di trenta giorni dalla comunicazione in via amministrativa della presente ordinanza, o dalla sua notifica se precedente. Fissa per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del 25 febbraio 2026».
Questo pronunciamento dei giudici aggiunge altro contenzioso sul tavolo del Prefetto di Isernia, chiamato in causa nei giorni scorsi dal sindacato Cisal al fine di sollecitare un autorevole intervento nella complessa e ormai esasperante vertenza che riguarda lo stabilimento ex Unilever di Pozzilli. Le intese siglate nel 2021, che avevano generato una speranza per il futuro, risultano ad oggi disattese e superate dagli eventi. Questa paralisi sta spingendo le 58 famiglie coinvolte in uno stato di esasperazione che è ormai difficile da contenere e gestire. Per queste ragioni la Cisal ha invocato l’intervento del prefetto di Isernia per la convocazione urgente di un tavolo istituzionale congiunto. Un intervento ora ancora più urgente vista l’Ordinanza emessa dal Tar Molise.
Marco Fusco























