domenico di cicco

Colpo di scena a Castel San Vincenzo: il Consiglio comunale ‘ignora’ l’interdizione dai pubblici uffici e salva il sindaco Domenico Di Cicco. Niente decadenza, quindi.
Il primo cittadino, condannato a due mesi di reclusione (pena sospesa) per omissione di atti d’ufficio, si è appellato alla “Esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto”. Niente di trascendentale, è tutto previsto dall’articolo 131 bis del Codice penale. Insomma, Di Cicco ha tirato fuori il classico coniglio dal cilindro e ha chiesto al Consiglio comunale di difenderlo. Almeno fino a quando il Tribunale di Isernia non si sarà pronunciato circa l’istanza con cui sostanzialmente è stata chiesta la sospensione della condanna (con annessa interdizione dai pubblici uffici). Il 2 marzo scorso si è tenuta l’udienza. A giorni il giudice si pronuncerà. In caso di parere positivo, il sindaco non solo potrà tranquillamente restare alla guida del Comune, bensì potrà addirittura ricandidarsi già a giugno.
Insomma, la situazione è ancora incertissima. La minoranza, dal canto suo, continua a protestare e ad invocare l’intervento del prefetto. Anche giovedì sera prima della seduta ha manifestato il proprio dissenso: è stata protocollata una nota di protesta e quindi il gruppo si è allontanato dall’aula. La maggioranza, così, ascoltate le novità, ha optato per respingere la ineleggibilità e quindi per cancellare l’ipotesi di decadenza che sembrava scontata. Anzi, secondo l’opposizione automatica per via dell’interdizione dai pubblici uffici. Tutto ciò, a breve, potrà essere clamorosamente superato: il 131 bis, introdotto dal decreto legislativo numero 28 del 16 marzo 2015, offre quindi una scappatoia a Di Cicco. Come da nuova normativa, la valutazione che ora il giudice è chiamato a compiere è duplice e concerne: la particolare tenuità dell’offesa, da rapportarsi alle modalità della condotta ed all’esiguità del danno/pericolo; e la non abitualità del comportamento del reo. Ogni ipotesi circa l’esito di questa battaglia è azzardata. Sarebbe infatti il secondo caso del genere in Italia dall’introduzione della norma. Nel caso l’istanza del sindaco fosse respinta, questi potrebbe ancora ricorrere in Cassazione: dunque i tempi non si prevedono brevissimi, anche se ovviamente una decisione andrà assunta entro la convocazione dei comizi elettorali. Di Cicco, dunque, resta ancora il sindaco di Castel San Vincenzo. E potrebbe anche ricandidarsi a giugno (ad oggi risulta cancellato dalle liste elettorali). Su tutta la vicenda, si attende però anche un intervento chiarificatore del prefetto, più volte sollecitato dalla minoranza.

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

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