È stato assolto perché “il fatto non costituisce reato”. Questa la formula utilizzata dal giudice del tribunale di Cassino per scagionare Luciano Bucci e dichiararlo innocente. Insieme all’ex sindaco, assolto anche il suo amico Nicola Lanni.
I due erano stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Cassino lo scorso gennaio. Un episodio che suscitò grande clamore per via del ruolo allora ricoperto da Bucci.
Ieri è stato il momento della liberazione, della felicità. «Oggi è finito un incubo – ha commentato l’ex primo cittadino di Conca Casale e presidente dell’associazione Winterline -. Assolto con formula piena dall’accusa infamante di tentato furto aggravato e continuato a Terelle. Un grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino, alla mia famiglia, ai miei amici e soprattutto un grazie ai mie avvocati Antonella Cernera e Francesco Giannini… Un grazie anche a tutti quelli che hanno malignato su questa vicenda… Ora abbiamo dimostrato chi siamo!», si è tolto pure qualche sassolino dalle scarpe Luciano Bucci.
Ricordiamo che l’allora sindaco e il suo amico vennero arrestati con il sospetto di essersi introdotti in una proprietà privata (in realtà, un rudere) e di aver prelevato alcuni reperti. I due che effettivamente erano a caccia di “cimeli” vennero raggiunti ed arrestati dai Carabinieri – come sottolineato ieri in giudizio dai legali – oltre due ore dopo i fatti contestati.
Il giudice ha accolto la tesi difensiva in merito all’assenza dell’elemento psicologico. Cioè Bucci e Lanni non si erano resi conti di essere finiti in una proprietà privata: lo stato dei luoghi impediva un riconoscimento dell’area privata, in altre parole.
Gli avvocati Cernera e Giannini si sono dichiarati estremamente soddisfatti per aver dimostrato l’innocenza del loro assistito. «Il fatto non costituisce reato, un’assoluzione con formula piena. Avevamo inviato le nostre memorie al giudice che oggi (ieri,ndr) ha riconosciuto come valide le nostre tesi».
Bucci da canto suo ha ringraziato i legali «per aver creduto subito alla mia innocenza e aver fatto di tutto per dimostrarla riuscendoci! Voglio ringraziare inoltre tutti quei cittadini di Conca Casale che non hanno mai dubitato della mia innocenza e che in questi mesi me l’hanno costantemente dimostrato. Voglio anche affermare che, nonostante quanto accaduto (vi assicuro che non è stata cosa da poco affrontare una notte in cella ed un processo sapendo di essere innocenti di fronte ad un’accusa tanto infamante che mi ha portato enormi costi morali, psicologici) la mia stima verso le forze dell’ordine è immutata».

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