La pioggia non ha fermato la lotta né scalfito la volontà dei manifestanti. Circa in 500 si sono ritrovati a Vairano rispondendo all’appello del comitato Antica Terra di Lavoro per gridare forte il proprio “no” alla turbogas che la Edison vuole impiantare a Presenzano.
Numerosa e qualificata la ‘delegazione’ molisana presente al corteo, con in testa il presidente della provincia di Isernia e sindaco di Venafro Alfredo Ricci accompagnato da mezza amministrazione, gli assessori di Sesto Campano Antonio Martone e Michele Vallone, i consiglieri regionali Vittorio Nola (M5S) e Antonio Tedeschi (Popolari per l’Italia), le immancabili Mamme per la salute e Città Nuova, nonché Emilio Izzo, Sergio Calce dell’Usb e tanti altri semplici cittadini.
In particolare il Movimento 5 Stelle ha schierato l’artiglieria pesante: a Vairano presente infatti anche la presidente della XIII commissione Ambiente del Senato Vilma Moronese oltre, tra gli altri, alla deputata campana Margherita Del Sesto (assente invece per altri impegni istituzionali la molisana Rosalba Testamento): «Va segnalata – ancora una volta – l’assenza ed il totale disinteresse verso la problematica delle altre rappresentanze politiche di tutti i livelli istituzionali. L’alto casertano rimarrà, per loro, sempre e solo un bacino elettorale. Noi, al contrario, ci batteremo fino alla fine!». Tanti anche i trattori del comitato di agricoltori in coda al corteo che hanno colorato e reso rumorosa la mattinata. A sfilare anche i Medici per l’ambiente della Campania con in testa Gaetano Rivezzi che si sta occupando dei profili sanitari nel tentativo di offrire un’arma per scardinare l’iter che il colosso dell’energia ha messo in piedi da ormai oltre 10 anni. Proprio il presidente dell’Isde ha tirato in ballo pure il territorio della Piana di Venafro. La turbogas non s’ha da fare, quella a confine tra Campania e Molise è «un’area già devastata» dal punto di vista ambientale.
Molti anche gli studenti che hanno deciso di spendere un giorno anziché sui banchi di scuola, per strada per difendere il proprio futuro.
Il corteo ha sfilato attraversando il centro di Vairano fino ad arrivare al confine con Caianello, bloccando di fatto il traffico da e per il casello autostradale.
Al termine della sfilata (alcuni commercianti hanno abbassato le saracinesche in segno di adesione alla lotta), si sono succeduti gli interventi di movimenti, associazioni e rappresentanti politici. Diversi i sindaci che hanno preso la parola. Oltre al primo cittadino di Presenzano Andrea Maccarelli che ha informato i presenti della prossima installazione di centraline Arpac per il monitoraggio dell’aria in paese, durissimi sono stati gli interventi dei sindaci di Venafro e di Capriati al Volturno.
Alfredo Ricci ha senza tanti giri di parole invitato tutti gli enti, compresi i Ministeri dell’Ambiente soprattutto e dello Sviluppo economico, a rivedere i propri precedenti provvedimenti grazie allo strumento dell’autotutela. «La nostra voce deve arrivare in Francia, dove ha sede questa società che non deve speculare sulla salute dei cittadini. E la nostra voce deve arrivare forte a Roma – ha esclamato Ricci tra gli applausi dei manifestanti -: sono 10 anni che tutti i ministri che si avvicendano firmano proroghe. Diciamo blocco del cantiere, blocco dei lavori, blocco delle autorizzazioni. I Ministeri devono sospendere le autorizzazioni». Insomma, poche scuse per tutti.
Il campano Gianni Prato ha invece lanciato invettive contro la Regione Campania invitando i manifestanti a cambiare linea: «Occupiamo notte e giorno l’area del cantiere, io sarò con voi».
Numerosi gli insulti cantati e ritmati all’indirizzo della Edison.
Dal canto suo, la presidente della commissione Ambiente in Senato Vilma Moronese ha comunicato di aver reso edotto direttamente il ministro dell’Ambiente Sergio Costa della situazione. La senatrice ha però specificato che occorre produrre atti concreti da portare sui tavoli per bloccare effettivamente l’iter autorizzatorio. All’ultima conferenza dei servizi tutti gli enti preposti dovranno dunque portare argomenti inoppugnabili per dare lo spunto ai Ministeri coinvolti di stoppare l’intervento.
Si punterà, ovviamente, sulla Valutazione di impatto sanitario. Al momento il focus è proprio su questo considerato, tra l’altro, che c’è un precedente parere sfavorevole opposto dall’Asl di Caserta al progetto, come ricordato dal presidente Isde Campania Gaetano Rivezzi.
Insomma, l’unione fa la forza: tutti i sindaci del circondario hanno invitato associazioni e comitati a non dividersi perché «la turbogas non s’ha da fare».
Gianni Prato ha inoltre sottolineato come a Ciorlano «un paese di 300 abitanti ci sono 20 persone sottoposte a chemioterapia!».
Grande pure la preoccupazione degli agricoltori per le ripercussioni che potranno avere dalla realizzazione della mega centrale.
A questo punto, dopo che la piazza ha parlato la parola passa alle istituzioni. Con la speranza che, anche grazie alla presidente della commissione Ambiente al Senato la quale nelle prossime ore sensibilizzerà sulla questione il prefetto di Caserta, la Regione Campania possa avere il coraggio di ritirare “l’intesa” al progetto concessa lo scorso marzo. Tanti i manifestanti che hanno sottolineato il contributo positivo del Molise, inteso pure come Regione, alla battaglia. Del resto, Presenzano confina con Sesto Campano. E l’inquinamento, com’è noto, non ha confini…

Riccardo Prete

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