Sarà una giornata importante (anche) quella di domani per la lotta Unilever. Pure dal punto di vista simbolico. Il vescovo Camillo Cibotti, che l’altroieri ha voluto far sentire la propria vicinanza ai lavoratori in sciopero (ai quali è giunta la solidarietà dei colleghi della Eta spa), celebrerà infatti la santa messa domenicale davanti ai cancelli della multinazionale. Alle ore 14,30 tutti i lavoratori si sono dati appuntamento per seguire la funzione religiosa. E oltre agli operai, stanno arrivando adesioni anche da parte dei sindaci. In particolare, la sindaca di Pozzilli e presidente del Consorzio industriale ha fatto appello agli omologhi di tutta la provincia di partecipare alla santa messa officiata dal vescovo davanti alla Unilever come segnale di vicinanza alla protesta che va avanti ad oltranza da lunedì.
Stefania Passarelli parteciperà in prima fila, con tanto di fascia tricolore: «I lavoratori attendono chiarezza dai vertici Unilever e un incontro al Mise per un piano industriale che dia garanzie a tutti. Io ci sarò, e invito tutti i sindaci della provincia a partecipare. Siamo di fronte ad una storia esemplare di lotta e di lavoro, di umiltà, sofferenza e garbo umano e professionale. Gli operai non sono 500, siamo tutta la provincia».
Intanto, l’azienda sembra stiano andando in difficoltà: i prodotti iniziano a scarseggiare e i lavoratori in presidio non romperanno lo stato di agitazione finché verrà fatta piena luce sul futuro dello stabilimento. L’inizio della prossima settimana sarà decisivo per capire le sorti del sito produttivo molisano. Lunedì alle 18 ci sarà un tavolo in Regione e poi, martedì mattina, la vertenza approderà al Ministero dello Sviluppo economico. La Unilever ha annunciato che prenderà parte alle riunioni. La prima per un confronto con rsu e sindacati territoriali, la seconda per un vertice nazionale. Insomma, adesso si dovrà giocare a carte scoperte. Il responsabile nazionale delle risorse umane Gianfranco Chimirri si era detto disposto a presentarsi in azienda già ieri, ma solo a patto che i lavoratori dichiarassero la cessazione dello sciopero ad oltranza. Ciò non è avvenuto, e quindi il governatore Donato Toma ha vestito i panni del negoziatore assicurando un tavolo di confronto in Regione.
Ormai le voci intorno al futuro dello stabilimento si rincorrono: chi parla di riconversione (da home care e personal care), chi di possibile vendita a terzi come nel modello Sanguineto. A breve, però, tutte le indiscrezioni saranno spazzate via dalla viva voce della multinazionale che farà sapere cosa intende fare a Pozzilli dove è presente da 40 anni inanellando successi su successi.
R. P.

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