Come programmato nei giorni scorsi, si è tenuto al Ministero dello Sviluppo economico l’atteso incontro tra la sottosegretaria Alessandra Todde e i vertici di Unilever Italia. Al termine del confronto, da Roma hanno inteso spargere ottimismo sul futuro della multinazionale in Italia.
Al punto che il Mise ha già segnato in agenda una nuova riunione, questa volta con tutte le parti in causa per il 24 febbraio.
Al tavolo di ieri si sono presentati il presidente e Ceo di Unilever Italia Fulvio Guarnieri, l’Evp Supply Chain Europe Roberto Canevari, e il direttore nazionale delle risorse umane Gianfranco Chimirri. L’obiettivo dichiarato era di condividere gli scenari strategici per rafforzare la presenza della multinazionale nel nostro Paese.
Durante il confronto, hanno riferito dal Ministero, «sono stati condivisi possibili scenari di investimento e azioni concrete per garantire stabilità e competitività allo stabilimento industriale di Unilever a Pozzilli, in Molise. L’azienda si è dimostrata propositiva rispetto alla valorizzazione dello stabilimento molisano, confermando di voler operare su piano strategico a lungo termine che riesca anche a coniugare una produzione sostenibile dal punto di vista ambientale».
Adesso, come annunciato dalla sottosegretaria Todde, «l’obiettivo è condividere con Unilever Italia gli interventi necessari a rendere il nostro Paese, con tutti i suoi stabilimenti, ancora più centrale e strategico nel panorama globale». Quindi, il 24 febbraio le parti saranno convocate al Mise «in modo da condividere strategia e azioni con tutti gli attori al tavolo». Il Ministero lavora pertanto al fianco delle imprese e dei lavoratori per difendere la competitività e la strategicità delle produzioni nel Paese.
«Il governo italiano è accanto alle aziende che vogliono investire in Italia – ha commentato ancora la sottosegretaria – e mi impegno, come sempre ho fatto da quando lavoro al Ministero, a costruire soluzioni concrete e durature a garanzia delle attività produttive che occupazionali».
Da Pozzilli, dove ieri si sono tenute le assemblee sindacali, attendono adesso il faccia a faccia del 24 per esprimersi compiutamente in quanto l’incontro al Mise non ha evidenziato grosse novità se non l’impegno e la presenza dei vertici Unilever.
La reazione. Tra le prime reazioni all’esito del tavolo, quella più decisa è della Cisal. Con Antonio Martone il sindacato ha fatto sapere che «non possiamo che riporre la nostra fiducia nel Mise, chiedendo alla sottosegretaria Todde di farsi garante di una iniziativa di reale rilancio a lungo termine e non di un semplice tatticismo finalizzato a prendere tempo per meglio attrezzarsi per la chiusura».
Martone ha parlato dunque di «ennesima capriola da parte dell’azienda». Il sindacalista ha pure voluto evidenziare come da un lato le «relazioni sindacali sono state azzerate» e dall’altro come «un presunto piano industriale sia ancora tutto da valutare. Anche per questo rimaniamo vigili a tutela del futuro della fabbrica e dei lavoratori. Appena due settimane fa si diceva che non c’era problema. Poi si preannunciavano prepensionamenti e si lasciava intendere una terziarizzazione. Infine si è parlato di riconversione. E ora di rilancio. Rivendichiamo quindi l’efficacia di una azione di protesta civile e partecipata, che ha costretto l’azienda ad addivenire (si spera) a più miti consigli. Appare evidente come i 9 giorni di sciopero abbiano costretto l’azienda a rivedere i propri piani».
A questo punto, «attendiamo con ansia i dettagli del piano per porre fine a questa inaccettabile odissea per i lavoratori di Pozzilli».
In altre parole, al di là dell’ottimismo o meno, sarà fondamentale conoscere e capire al prossimo tavolo miniseriale per quali volumi produttivi e quale livello occupazionale si impegnerà effettivamente Unilever; nonché se i lavoratori che andranno in pensione quest’anno saranno rimpiazzati da nuovi operai.
ppm

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