Saranno i Carabinieri della Compagnia di Venafro a ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto sabato sera alla Serioplast, nel Nucleo industriale di Pozzilli. Sulla tragedia avvenuta alle ore 20 all’interno dello stabilimento e che è costata la vita a Domenico D’Amico la Procura ha aperto una indagine. Il 22enne è l’ennesima vittima sul lavoro in Italia, ucciso da un pallettizzatore. Capire cosa sia accaduto è fondamentale per comprendere le ragioni dell’incidente. Per questo i Carabinieri hanno ascoltato e ascolteranno le testimonianze dei colleghi dello sfortunato 22enne di Bojano, nato a Montebelluna (Treviso) ma da sempre in Molise. L’allarme è stato lanciato subito dagli altri operai, ma all’arrivo dei sanitari del 118 con l’ambulanza di Vita Attiva onlus la vita di Domenico era già spenta. Il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del giovane, classico “bravo ragazzo”, che aveva lasciato la locale squadra di calcio per dedicarsi al lavoro, anche di sabato sera.
La comunità di Bojano è rimasta sotto choc nell’apprendere la notizia, così come i lavoratori e i dirigenti dello stabilimento dell’indotto Unilever: per la multinazionale la Serioplast produce bottiglie e flaconi in plastica. Il 22enne ha lasciato la mamma, il papà, i suoi due fratelli, di cui uno di appena 7 anni, e la fidanzata nel dolore più assoluto.
Anche il pm di turno sabato si è recato a Pozzilli per verificare di persona il luogo dell’infortunio mortale, prima di dare il via libera al trasferimento della salma presso l’obitorio del “Veneziale” di Isernia. Il ragazzo è rimasto a quanto pare schiacciato dal pallettizzatore, un dispositivo robotico utilizzato per impilare e organizzare prodotti (scatole, bottiglie, pacchi, sacchi, balle, ecc) su un pallet. A liberare il corpo esanime di Domenico dal macchinario hanno provveduto i Vigili del fuoco di Isernia. Gli inquirenti dovranno capire cosa è accaduto ed eventualmente cosa non ha funzionato. Sul posto si è recato anche l’Ispettorato del lavoro. Subito dopo la tragedia a svolgere le prime indagini i militari della stazione di Filignano e il comandante della Compagnia di Venafro, il maggiore Mario Giacona.
Le reazioni. Subito a caldo l’altra sera è arrivato il cordoglio della sindaca di Pozzilli e presidente del Nucleo industriale Stefania Passarelli: «Gli infortuni e le morti sul lavoro sono sempre una gran brutta storia. Alla famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze». Sui social numerosi e toccanti i messaggi di amici e conoscenti.
«Non vorremmo mai leggere notizie come queste – scrive l’eurodeputato Aldo Patriciello -.Eppure l’aumento delle morti bianche nel nostro Paese è un dato su cui riflettere in maniera seria, a dimostrazione di come il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro sia sempre di grande attualità, purtroppo. Il mio profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Domenico D’Amico. Alla sua famiglia, ai colleghi e a tutta la comunità di Bojano, vanno le mie più commosse e sincere condoglianze».
Sciopero e assemblea sindacale. La Cgil ha proclamato per oggi due ore di sciopero per ogni turno lavorativo. E oggi si fermerà per due ore anche l’Unilever.
«Nessuno dovrebbe poter raccontare che un ragazzo di 22 anni ha perso la vita mentre stava lavorando. Domenica era un ragazzo sveglio, competente in varie mansioni e lavoratore instancabile e intelligente – è il ricordo di Lino Zambianchi, segretario generale Filctem Molise -. Uno dei tanti lavoratori interinali che si stava facendo strada in un’azienda che gli prometteva un futuro che non c’è più. Tutti i suoi colleghi hanno espresso la stima e l’affetto che si prova verso un ragazzo che poteva essere anagraficamente figlio di tre quarti dei dipendenti della Serioplast e la Filctem si unisce al dolore dei colleghi e a quello infinito della famiglia di Domenico che non avrebbe mai dovuto ricevere questa funesta notizia; i genitori non dovrebbero mai assistere alla morte dei propri figli, è contro natura».
Dunque, «tutti i lavoratori della Serioplast si asterranno dal lavoro nelle ultime due ore di ogni turno di lunedì, uniti nel grido di dolore della famiglia e in solidarietà con essa. Nelle prime due ore di sciopero, dalle ore 12 alle ore 14, i lavoratori si riuniranno in assemblea per riflettere sulla tragedia che è avvenuta e per essere tutti uniti nell’obiettivo che non debba succedere più».
«Un’altra vita spezzata nel fiore degli anni mentre stava compiendo l’arte più nobile che dovrebbe caratterizzare la vita di uomini e donne: il lavoro. Il lavoro, quello cercato, quello perso, quello sancito nell’articolo 1 della nostra magnifica Costituzione – ha commentato il segretario generale della Cgil Molise Paolo De Socio -. Il lavoro quello che dovrebbe rappresentare compiutamente la dignità sociale di ognuno di noi all’interno della comunità. Oggi, nel bel mezzo di una crisi pandemica e epidemiologica, dovrebbero tornare drammaticamente al centro dell’attenzione di tutti concetti tipo qualità del lavoro e della vita, sicurezza sul lavoro e modelli alternativi di società nei quali l’elemento fondante, in luogo del profitto e dello sfruttamento, dovrebbe essere l’uomo e il suo ruolo nella vita e nella società per garantire a sé stesso condizioni dignitose e a chi verrà futuro solidale e sostenibile. Servirà a poco fare ipocriti cordogli. Servirà a poco fare anche processi di piazza o attribuire responsabilità (che pur dovranno essere individuate) e risarcimenti. La vita umana non ha prezzo. Oggi, ancora una volta, abbiamo perso tutti e siamo tutti responsabili se non lavoriamo, da domani, nella direzione di concepire il lavoro come elemento di dignità e di riscatto sociale e non di ricatto di vita. Riscatto, ricatto: una piccola consonante che fa una grande differenza. Per quel poco che può servire un abbraccio fraterno e vicinanza a familiari, amici e colleghi del ragazzo che ha perso la vita a Pozzilli».
E sulla ‘sicurezza’ scrive anche Antonio Martone Fialc Cisal Molise: «Bisogna lavorare per vivere e non morire per lavorare! La triste notizia del gravissimo incidente sul lavoro accaduto alla Serioplast di Pozzilli ci trova tutti sconcertati e tutti pronti alla solidarietà per la famiglia, per i colleghi di lavoro e per la l’azienda. Non serve retorica, non serve l’analisi della dinamica per trovare il colpevole. Serve il giusto impegno per capire gli errori da eliminare in un contesto dove non si fa mai abbastanza. Il mondo del lavoro piange un altro lavoratore, questa volta giovane lavoratore. Il giovane Domenico lascia la famiglia, i colleghi di lavoro ed il suo impegno professionale tortuoso e complicato nell’inserimento dell’attività lavorativa. Si registrano troppi casi di morti sul lavoro. Il report Inail del 2020 sugli infortuni e i decessi sul lavoro è un bollettino di guerra davvero inquietante. A livello nazionale i dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano per il primo mese del 2020 un incremento rispetto al gennaio 2019 sia dei casi avvenuti sul posto di lavoro, che sono passati da 31 a 33, sia di quelli avvenuti nel tragitto casa lavoro, aumentati da 13 a 19. L’analisi dei dati ci suggerisce di investire ancora più risorse nella sicurezza sul lavoro. I rappresentanti delle Istituzioni, prima di emettere ipotetiche sentenze, si facessero portavoci di tali necessità!».

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