Settembre è trascorso e nessuna convocazione è giunta dal Mise in merito alla vertenza Unilever. E «mentre a Pozzilli e nel Molise si vivono ancora momenti di ansia, in attesa di capire le sorti dello stabilimento, Unilever, in Germania, sta cercando una partnership strategica con Aviko Rixona». A scoprirlo, ancora una volta è il sindacalista responsabile della Cisal Antonio Martone. Il quale spiega anche che «dopo Sanguinetto (Italia) e St. Vulbas (Francia), Unilever avvia la terziarizzazione di un altro sito produttivo, stavolta in Germania, a Stavenhagen. Sembra quindi definitivamente decollare la strategia di “alleggerimento” della Supply Chain a livello europeo da parte della multinazionale anglo-olandese. Nella fabbrica del purè Pfanni, Unilever ha finalizzato una partnership strategica con un fornitore, Aviko Rixona, lasciando in dote i volumi produttivi. L’obiettivo rimane quello di terziarizzare attività produttive (e costi). Unilever infatti confida nel fatto che questa partnership permetta di dare continuità al sito tedesco e all’occupazione, garantendo al contempo l’innovazione del portfoglio prodotti. Da parte sua Aviko Rixona acquisirà lo stabilimento e con sé tutti i 210 dipendenti Unilever che diventeranno dipendenti di Aviko Rixona non appena l’acquisizione sarà formalmente chiusa. Allo stesso tempo, Aviko Rexona diventerà fornitore di lungo termine per i prodotti di patate Unilever e spuntini».
Il brand Pfanni resta ad Unilever e i prodotti Pfanni continueranno ad essere distribuiti da Unilever. Lo stesso accade per altri brand che sono prodotti a Stavenhagen (es. Knorr, unox, Colmn’s, Amino Snack Pot).
Peter Dekkers, direttore generale di Unilever Dach (Germania, Austria, Svizzera) è soddisfatto della nuova partnership con Aviko Rixona. «L’ambizione di Aviko Rixona – riferisce Martone – è diventare il leader di mercato mondiale per patate in granuli e fiocchi. Stavenhagen ha tutti i requisiti per giocare su questo un ruolo decisivo. Da più di 45 anni, la fabbrica Pfanni a Stavenhagen si è collocata tra i migliori prodotti di patate ed è caratterizzata da tecnologie uniche nonché enorme esperienza. La transizione è soggetta alle consuetudinarie condizioni di chiusura. Questo in sostanza l’annuncio che Unilever ha diramato in questi giorni, anticipando di fatto una nuova terziarizzazione anche in Germania».
Quindi, argomenta la Cisal, «terziarizzazione dello stabilimento di Sanguinetto, terziarizzazione dello stabilimento di St. Vulbas, terziarizzazione dello stabilimento di Stavenhagen… e Pozzilli? Possiamo contare su Unilever e sulla continuitù rispetto a quanto fatto già in Veneto, in Francia e in Germania. Pozzilli, ancor più di Sanguinetto, St. Vulbas e Stavenhagen, è una fabbrica competitiva ed efficiente (di fatto la meno costosa del network europeo). Anche Pozzilli ha un portfolio di prodotti che Unilever non ha intenzione di cedere. Anche Pozzilli, se Unilever vuole abbandonare il sito, può essere terziarizzata. Questo è il percorso che noi abbiamo sempre suggerito, senza voler mai credere alle bugie o, per coloro che ancora ci credono, alle favole. Noi ribadiamo la convinzione che anche a Pozzilli si può terziarizzare».
A questo punto, dunque, «aspettiamo fiduciosi la convocazione al Mise e, ancora una volta chiamiamo a raccolta istituzioni locali, cittadini, organizzazioni sindacali e lavoratori, sapendo che la tutela dell’occupazione e rispetto degli impegni con il nostro territorio passa per la strada della continuità produttiva (detergenti liquidi)».

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