L’annuncio della Unilever di voler presentare un ambizioso piano di rilancio di Pozzilli è stato accolto positivamente praticamente da tutti. Anche dalla Cisal di Antonio Martone che, però, forte dell’esperienza, adesso attende la multinazionale al varco dei fatti.
«Preannunciato da una settimana di messaggi e “vocali” via whatsapp tutt’altro che segreti, è finalmente arrivata la notizia-bomba: è tornata la Unilever che tutti noi conoscevamo e apprezzavamo. E ci ha ripensato: non si chiude più Pozzilli. Perché questa fabbrica “rappresenta parte della storia di Unilever in Italia e l’azienda è pienamente consapevole della notevole importanza dello stabilimento nel tessuto socioeconomico del Molise e del Mezzoggiorno”. Musica per le nostre orecchie. In pratica un copia e incolla dei nostri comunicati degli ultimi mesi».
Martone dunque “confessa”: «Non ce l’aspettavamo. Meraviglia, sorpresa, ricchi premi e cotillons per tutti: Unilever rilancia: arriveranno volumi e occupazione. E noi, presuntuosi come sempre, vogliamo credere che questa è la nostra vittoria. La vittoria di Davide contro Golia. La vittoria, dolce e inaspettata, di un sindacato indipendente che non si è mai asservito alle logiche del “gioco al ribasso” e della exit strategy. La vittoria di chi, per 15 lunghi mesi, ha combattuto per ottenere la Verità. Perché noi speriamo che quella che abbiamo letto nel comunicato stampa fatto circolare ieri sia la verità. “Un ambizioso piano di rilancio e di investimenti in grado di garantire un futuro sostenibile ai lavoratori e al territorio”. Esattamente quello che abbiamo chiesto noi per 15 mesi. Ora, messaggio ai più scettici tra noi: per favore tralasciamo l’incipit “Nelle prossime settimane…”. Mica vogliamo chiederci quante settimane passeranno prima di vedere i fatti? Per noi sono dettagli: ne sono passate 60 da quando è iniziata questa crisi. Una in più una in meno… Vogliamo fidarci di Unilever: non può mentire, non può prenderci in giro. Vuole rilanciare Pozzilli. Così dice il comunicato stampa».
Insomma, un «“ambizioso piano di rilancio”… cosa significa? Facile: non può significare che una crescita dei volumi e dell’occupazione. Altrimenti perché Unilever sceglie di usare le parole “ambizioso” e “rilancio”? Non potrebbe definirsi “ambizioso” un piano che non porta crescita. E non può esserci “rilancio” se diminuiscono o scompaiono i posti di lavoro. Del resto, per usare una metafora, nel gioco d’azzardo “rilancio” significa scommettere al rialzo. Mica uno rilancia al ribasso? Che “rilancio” sarebbe se si riducesse l’occupazione? Unilever avrebbe detto “piano di ridimensionamento”. E invece, no. Abbiamo letto bene: dice proprio “un ambizioso piano di rilancio”. E poi aggiunge che garantirà un “futuro sostenibile”. Finalmente cancellata la barzelletta della plastica o, se preferite, l’idea di trasformare Pozzilli in una discarica per il riciclo della plastica. Altrimenti non di “futuro sostenibile” ma di “futuro inquinante” dovrebbe parlarsi».
Insomma, afferma la Cisal tra il serio e il provocatorio, «una grande notizia e una grande vittoria sindacale e dei lavoratori che non hanno mai mollato! Possiamo festeggiare? Unilever, chiediamo a te (non sappiamo chi tra i direttori può risponderci, magari colui che è stato scelto per traghettare questa transizione, Ingegner Puzzuoli): possiamo festeggiare l’avvento della Verità sul futuro di Pozzilli? C’è davvero questo piano ambizioso di rilancio? I lavoratori tutti aspettavano questo momento. Non vorrete mica illuderci? Non verrete mica “nelle prossime settimane” a dirci che produrremo 100mila tonnellate di plastica riciclata (futuro sostenibile) con 30-50 addetti al massimo (ambizioso piano di rilancio) sempreché – dopo un paio di anni cassa integrazione straordinaria – qualcuno alla Regione dia le necessarie autorizzazioni? Avete avuto il coraggio, ve lo riconosciamo e lo riconosciamo a quella parte del sindacato che non vi ha mai ostacolato, di annunciare un ambizioso piano di rilancio per un futuro sostenibile. Per noi questa è una promessa. Non si può scherzare su questo. Non si può mentire, come quando a dicembre 2019 si disse che non c’era alcuna intenzione di delocalizzare. Non si può barare nemmeno sui tempi come quando a marzo 2020 si promise al Mise che in 8 settimane sarebbe arrivato un piano e poi si è arrivati a febbraio 2021 per avere un annuncio di piano… ma ambizioso».
Dunque, Martone si rivolge direttamente alla multinazionale: «Sappiate, direttori vari ed eventuali, che i lavoratori accolgono con fiducia e entusiasmo questo annuncio a mezzo comunicato stampa, che Unilever mette nella bacheca di fabbrica. Non osate tradire la loro fiducia e la loro speranza. Anche noi della Cisal, il sindacato ad oggi più ostinato nel difendere l’interesse dei lavoratori, accoglie con fiducia quello che sembra un ritorno alla chiarezza che passa simbolicamente per la bacheca aziendale. Non possiamo che apprezzare il fatto che, come in un lontano passato fatto di persone serie e di grande spessore umano (in primis Goffredo Vitale), consente ai lavoratori di ritrovarsi in quel senso di appartenenza maturato in un contesto industriale sano che ci ha dato motivazione e forza per vincere le vostre battaglie sulla competitività. Oggi noi dobbiamo ringraziare Unilever per l’annuncio del rilancio di Pozzilli».

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