Una vera e propria odissea quella vissuta ieri mattina dai passeggeri diretti a Roma Termini con il servizio sostitutivo partito da Campobasso alle ore 8 e 20. Dopo circa un’ora la fermata a Isernia. A bordo sono saliti altri passeggeri, tutti diretti a Venafro per effettuare il cambio alla stazione.
In un attimo è accaduto l’impensabile: con il treno in moto, il capotreno ha deciso di scioperare. Tutti hanno iniziato a chiedere informazioni, ma nessuno è riuscito a dare notizie utili soprattutto per la partenza del treno.
La tensione dei passeggeri, che nel frattempo, viste le temperature glaciali, hanno preferito “rifugiarsi” all’interno della stazione (tra loro c’erano anche diversi anziani, ndr), ha iniziato a farsi sentire. I pendolari hanno dunque deciso di chiamare il 112. Sul posto i Carabinieri della Compagnia di Venafro. «Proviamo a trovare un altro capotreno», così gli addetti delle Ferrovie a bordo del treno fermo ma in moto. «Tutto questo è vergognoso, ci hanno fatto partire da Campobasso senza dirci che ci potevano essere disagi sulla tratta. Chiediamo l’intervento delle autorità perché noi poveri cittadini utenti, veniamo sempre bistrattati da un servizio che fa acqua da tutte le parti. A Venafro siamo stati al freddo, tante persone fragili hanno chiamato i propri familiari per il rientro a casa. Chiediamo il risarcimento per quello che è successo, per il disservizio delle ferrovie che abbiamo subito senza aver ricevuto il preavviso, alla partenza, di eventuali disagi durante la tratta. Chiediamo anche l’intervento della Regione affinché chieda ai vertici delle Ferrovie di rendere conto di quanto accaduto. Non ne possiamo più di questi disagi, di servizi sostitutivi e treni in ritardo. Non ne possiamo più di questi disservizi che denotano poco rispetto per noi poveri utenti».
L’ennesima odissea, dunque, quella di ieri alla stazione ferroviaria di Venafro, per i passeggeri diretti alla Capitale. Freddo e disagi in una struttura senza servizi adeguati per le persone fragili. Ora si auspica un chiarimento da parte dei vertici delle Ferrovie per questo disservizio che poteva essere evitato con la giusta informazione agli utenti dalla stazione di partenza. Lo sciopero in atto non giustifica di certo un treno in moto, fermo, senza capostazione con passeggeri, in attesa di notizie, al freddo e al gelo.
M.F.

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