«La città di Venafro ha ricevuto un altro schiaffo in faccia dall’approvazione del piano di dimensionamento scolastico da parte del consiglio regionale»: è il commento unanime dei cittadini alla notizia della soppressione dell’Istituto comprensivo “Don Giulio Testa”. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno per il mondo della scuola di Venafro. Una scelta inaspettata vista anche la posizione assunta dalla provincia di Isernia che aveva deciso di non ‘toccare’ nulla, almeno per quest’anno, per quanto riguarda le istituzioni scolastiche di propria competenza.
Il sindaco di Venafro Alfredo Ricci annuncia battaglia e scaglia un attacco durissimo anche contro l’Ufficio scolastico regionale del Molise per i pareri fatti giungere alla giunta regionale (addirittura un parere e una integrazione) e agli attuali vertici della provincia di Isernia: «La scelta della giunta regionale – spiega il sindaco di Venafro – di proporre al Consiglio regionale un piano di dimensionamento scolastico che prevede per il prossimo anno la soppressione dell’autonomia scolastica dell’Istituto comprensivo “Don Giulio Testa” è assolutamente sbagliata. E lo dico non soltanto su un piano di difesa del territorio. Si tratta di una scelta sbagliata amministrativamente e politicamente, che non tiene in nessun conto la voce dei sindaci della provincia di Isernia, gli unici competenti a pronunciarsi sull’argomento e che, invece, vengono di fatto completamente esclusi da questa decisione. Ma si tratta di una scelta sbagliata anche su un piano di crescita formativa degli alunni, perché si va a penalizzare un Istituto all’avanguardia in materia di offerta formativa, probabilmente per salvaguardare, grazie a qualche gioco politico facilmente intuibile, realtà scolastiche che, a parte gli aspetti campanilistici, purtroppo non sono in grado di offrire prospettive di offerta formativa qualificata agli alunni. Probabilmente si tratta di un gioco partito da lontano, anche grazie a qualche superficialità, se non complicità, da parte dell’Ente Provincia di Isernia, che non ci era sfuggita nel corso dell’ultima riunione della conferenza dei sindaci, quando purtroppo avevo evidenziato che la Regione avrebbe deciso sulla testa del nostro territorio provinciale. Tutto ciò viene proposto celandosi dietro a uno pseudo parere dell’Ufficio scolastico regionale, che, peraltro, non era chiaro né univoco, tanto da essersi resa necessaria una sua integrazione. Delle due l’una: o l’Usr non ha conoscenza delle esigenze del territorio (d’altronde, il suo ruolo è diverso) oppure si è giocato a consentire che siano raggiunti obiettivi predeterminati da altri e altrove. Sta di fatto che sia le linee guida in materia sia l’iter previsto rischia di essere stravolto. Purtroppo l’assenza del presidente Roberti, con le sue doti di equilibrio e con la sua capacità di fare sintesi tra le diverse esigenze del territorio, si sente tutta. A questo punto confido nel Consiglio regionale e nei singoli consiglieri, affinché vogliano evitare di essere strumenti di un’operazione politica sbagliata, che rischia di rivelarsi uno scivolone con l’effetto di un boomerang politico e amministrativo. Oltre tutto, proprio in questi giorni, si stanno prospettando interventi legislativi che potrebbero consentire di limitare i tagli alle autonomie scolastiche, per cui un supplemento di riflessione è quanto mai auspicabile per l’intera regione. Ad ogni modo – conclude il primo cittadino -, in queste ore non siamo fermi e non lo saremo neanche se la proposta della Giunta dovesse essere approvata dal Consiglio, perché abbiamo a cuore la scuola e il territorio, diversamente da chi pensa di fare politica anche sulla scuola e sui ragazzi».
Con l’approvazione del nuovo piano di dimensionamento Venafro avrà solo 2 dirigenze scolastiche, l’Istituto comprensivo “Leopoldo Pilla” e l’Istituto omnicomprensivo “Antonio Giordano. Il “Don Giulia Testa” viene spacchettato in questo modo: al “Pilla” vengono aggregate le scuole dell’Infanzia “Sesto Campano Taverna”, Scuola Primaria “Taverna” e Scuola Secondaria di primo grado di Sesto Campano per 137 alunni in più che portano il “Leopoldo Pilla” a un totale di alunni di 943 alunni. All’Istituto omnicomprensivo “Antonio Giordano”, invece, vengono aggregate le sezioni di “Camelot” e delle sezioni infanzia e primaria di via Machiavelli per 404 alunni in più che fanno salire il totale degli alunni a 1.088. «La responsabilità di quanto accaduto – ha aggiunto il sindaco Alfredo Ricci – è anche dell’Amministrazione provinciale, che si è fatta trovare totalmente impreparata a questo appuntamento gestendo in modo dilettantesco e approssimativo una questione molto delicata ed importante per la nostra comunità».

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