In realtà era nell’aria. Tuttavia solo ieri si è avuta conferma, con l’ufficializzazione delle associazioni: le Mamme per la salute e l’ambiente e il Wwf Molise hanno impugnato il Priamo. «A parere delle associazioni il Piano regionale integrato per la qualità dell’aria Molise così come approvato, tra le altre criticità, non risulta idoneo a raggiungere per la Piana di Venafro e per la stessa città di Venafro l’obiettivo strategico che si è posto, ovvero quello di assicurare livelli di qualità dell’aria che non comportino rischi o impatti negativi significativi per la salute umana e per l’ambiente».
Dunque, Mamme e Wwf hanno depositato il ricorso al Tar per l’annullamento, previa sospensiva, della deliberazione del Consiglio regionale numero 6 del 15 gennaio 2019, con la quale la Regione Molise ha approvato il Priamo di cui è stato relatore il consigliere Antonio Tedeschi.
Nelle settimane scorse le polemiche non erano mancate in quanto il Piano sostanzialmente non è stato modificato rispetto al precedente.
«Nel Priamo – hanno spiegato le Mamme e il Wwf Molise – manca un’analisi precisa e accurata delle sorgenti responsabili dell’inquinamento atmosferico nella Piana di Venafro, tra cui non rientra solo il traffico veicolare e il riscaldamento domestico, ma anche tutti gli impianti produttivi collocati nella Piana. Nel Piano approvato si asserisce anche che per assenza di dati “non è stato possibile definire gli obiettivi specifici da perseguire per la salute umana in Molise”».
Inoltre, i ricorrenti hanno tenuto a sottolineare come «nell’approvare il Priamo, nel gennaio 2019, non sia stata posta alcuna considerazione all’indagine epidemiologica eseguita per i residenti di Venafro, Sesto Campano e Pozzilli, (pubblicata il 12 novembre 2018 ed esposta in conferenza stampa dal dottor Fabrizio Bianchi del Cnr di Pisa), dalla quale sono emersi dati preoccupanti e statisticamente significativi per le malattie dell’apparato circolatorio, con eccessi a carico di quelle cardiache e cerebrovascolari, e per le malattie del sistema respiratorio».
Dunque, «tali dati mettono in luce la gravità dell’inquinamento atmosferico a cui i cittadini della Piana sono sottoposti e la necessità e obbligo di intervenire con interventi mirati ed efficaci per il miglioramento della qualità dell’aria». Sia come sia, ancora una volta le associazioni si sono mosse a presidio della tutela dell’ambiente e della salute.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.