Un ragazzo di 35 anni, Alessandro Palazzo, è morto a causa di un improvviso malore martedì sera a Campobasso dopo una partita di calcetto giocata tra amici in contrada Feudo.
La sua scomparsa ha suscitato incredulità e sgomento nel capoluogo di regione dove Alessandro era molto conosciuto: in via Tiberio il suo negozio di musica. La sua famiglia, invece, è titolare di uno dei forni più antichi della città.
Alessandro, l’altra sera, dopo aver disputato quella partita di calcetto che tanto appassiona soprattutto nelle serate autunnali, si è accasciato sul pavimento degli spogliatoi. Era appena uscito dalla doccia e stava chiacchierando con gli amici. È stato tutto inutile. Immediata la chiamata al servizio d’emergenza, altrettanto celeri i soccorsi. Medici e operatori del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma il suo cuore ha ceduto. Non ha dato il tempo per far nulla.
Lo shock è generale. E non soltanto per il fatto che Alessandro fosse un ragazzo perfettamente in forma, uno che amava il pallone come tanti suoi coetanei, uno che non beveva, non fumava, conduceva una vita regolarissima, dividendosi tra famiglia, la fidanzata che da qui a breve avrebbe dovuto sposare, il lavoro con la musica. Colpiscono età e circostanze, simili a quelle di tanti altri decessi improvvisi, come quella del calciatore Piermario Morosini del Livorno, morto nel corso di una gara di calcio sul campo di Pescara.
Stamattina alle 11 l’ultimo saluto di parenti e amici nella chiesa Mater Ecclesiae del quartiere Vazzieri.

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