Il Tribunale del lavoro di Isernia ha accolto il ricorso di Michela Foglietta, dipendente del Comune di Monteroduni e dirigente sindacale del CSA/FIADEL, che da anni sarebbe oggetto di accanimento e discriminazioni sul luogo di lavoro, da parte di amministratori e funzionari comunali. Il giudice ha condannato l’ente a corrispondere alla dipendente le indennità di responsabilità che gli erano state incredibilmente negate (dovrà inoltre pagare le spese del giudizio, che ammontano a 2.100 euro).

Il Tribunale penale di Isernia ha invece stabilito il non luogo a procedere nei confronti della Foglietta, che era stata denunciata per il reato di calunnia da un funzionario comunale.

“Ci rallegriamo con il nostro dirigente sindacale – si legge in una nota del CSA/FIADEL sindacato – perché finalmente, anche se ha dovuto soffrire per anni, con le suddette esemplari sentenze, ha avuto giustizia e non poteva essere diversamente perché quella persona è un dipendente modello, professionalmente preparata e soprattutto onesta e probabilmente, proprio questi requisiti potrebbero averla penalizzata sul luogo di lavoro”.

“Il sindacato l’ha assistita in tutte le fasi – ha spiegato Feliciantonio Di Schiavi, coordinatore del sindacato – non l’ha mai abbandonata e provvederà anche agli adempimenti successivi, notiziando per prima cosa la Procura Generale della Corte dei Conti circa gli eventuali danni erariali e poi assistendo la dipendente anche nelle conseguenti azioni legali derivanti dalla infondata denuncia penale che è stata sporta nei suoi confronti. Infine – ha concluso Di Schiavi – ci preme sottolineare l’uso/abuso che taluni funzionari ed amministratori ne fanno del loro pubblico potere, perché spesso, anziché perseguire e garantire legittimità e giustizia sul luogo di lavoro, si accaniscono contro quei dipendenti che per loro sono scomodi ma che in realtà fanno gli interessi del Comune e dell’utenza”.

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