Egregio direttore,
E’ difficile spiegare che cosa si prova passando davanti all’ex Roxy Hotel: un misto di nostalgia nei confronti dei bei tempi che furono, quando a Campobasso si faceva ancora qualcosa di buono e la città aveva un volto più dignitoso, rabbia nei confronti di un degrado perpetuato da pressappochismo, particolarismi, negligenze, stupore verso le dichiarazioni che parlano della costruzione della nuova sede regionale al suo posto. Stupore perché ormai i fatti parlano da soli: una sanità sventrata, strade che definire tali è dare uno schiaffo al concetto di strada, disoccupazione a livelli mai visti, zuccherifici che chiudono e vedono silenzi assordanti da parte dei politici nostrani, obbligando i lavoratori a rimettersi in gioco fuori regione o a perdere la propria dignità nell’elemosinare risposte che gli spettano di diritto, iniziativa imprenditoriale ridotta all’osso, sinergie che lo sono ancor meno, attrattività turistica mortificata da incompetenze e sedentarietà intellettuale, spaccio e uso di droga a livelli preoccupanti.

In tutto questo, e nonostante tutto questo, si parla di edificazione della nuova sede regionale. Credo che, anche se si volesse rimanere ancorati al sentimento della pacatezza, non si potrebbe, pur sforzandosi, rimanere impassibili dinanzi ad una tale proposta. La coerenza non è un filo rosso che la lega allo sfascio sopra citato, e non occorre una laurea magistrale per capirlo.
Personalmente, non sono mai stato d’accordo sulla istituzione della regione Molise, così come di regioni piccole come la nostra e di quelle a statuto speciale. Si sono rivelate fucine di sperpero di soldi pubblici e vessillo dell’inefficienza, dunque auspico la creazione di macro-regioni che, contrariamente a quanto dicono i soliti noti, portano a efficientamenti di varia natura e ad un uso più razionale dei soldi pubblici.
Mi auguro, dunque, che all’idea poco sana di costruire la nuova sede della regione si sostituisca quella di mettere un bel polmone verde attrezzato, cosa che è stata buttata lì da qualche predecessore comunale ma senza troppa convinzione, nello stile della nostra città.
Parimenti, mi auguro che la situazione incresciosa, inverosimile venutasi a creare a seguito del mancato funzionamento del semaforo di zona venga presto ricondotta alla normalità, nell’interesse del cittadino ed in nome della sua incolumità.
Focalizziamoci su ciò che conta e lasciamo perdere l’accessorio.
Cordialmente
Gianluigi De Camillis

Un Commento

  1. Donato Magenta scrive:

    Continuare ad insistere su una sede regionale che, come sta accadendo dal 1963, non rappresenterà il cittadino molisano, è ottuso e anacronistico. Basta con il focalizzarsi sull’ente regione: dobbiamo farci insegnare dagli altri come si governa. Campobasso è ormai priva di verde: si pensi ad un parco attrezzato. Tutta la zona, compresa la propaggine della Nuova Comunità, è stata violentata nella sua natura a seguito di una cementificazione selvaggia: fino a qualche decennio fa era la zona più verde del capoluogo insieme a viale Manzoni. Ridiamo un’anima a questa benedetta città!!

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