Archiviato il bilancio, con tutte le critiche su metodo e contenuto, i 5 Stelle di Palazzo D’Aimmo tornano nelle piazze per provare a correggere il taglio alla «rappresentanza dei movimenti civici in Consiglio regionale». Vale a dire l’aumento dal 3 al 5% della soglia di sbarramento per le liste in coalizione, modifica alla legge elettorale non condivisa con le minoranze ma su cui la maggioranza è stata invece compatta come non mai, annota Valerio Fontana. L’idea è di incentivare una proposta di iniziativa popolare che passi attraverso una raccolta firme e possa arrivare a essere discussa in Aula. «Saremo al fianco dei civici in questa battaglia», dice Fontana. «Dei veri civici, attenzione, non dei politici travestiti da civici», precisa il capogruppo Andrea Greco con evidente riferimento alla competizione già in atto per le elezioni del 2023 e ad alcuni suoi protagonisti. Sì a qualsiasi iniziativa, dunque, purché promossa da cittadini.
L’incontro con la stampa prima dell’avvio della seduta decisiva sulla manovra serve a puntellare la posizione dei pentastellati. Una manovra, sintetizza Vittorio Nola, in cui manca la programmazione: non c’è nulla per l’agricoltura, per l’emergenza cinghiali né per la prevenzione della diffusione della peste suina. Le sole decisioni per il futuro – aggiunge – sono quelle contenute nel piano di Fs per i prossimi dieci anni con la progettazione del primo lotto della 4 corsie e l’acquisto di nuovi treni.
Non c’è programmazione ma nei documenti contabili c’è di tutto un po’, allarga il discorso Angelo Primiani. Bene un paio di modifiche al sistema del trasporto pubblico locale, sulla remunerazione e la rendicontazione delle ditte, per questo – dice – i 5s hanno votato le proposte dell’assessore Pallante. Ma la riforma, ancora Primiani, è monca perché manca la parte relativa ai controlli.
Greco ribadisce il punto sulla sanità privata: avevamo chiesto, spiega, di effettuare controlli sulle prestazioni delle cliniche convenzionate prima del pagamento e non dopo e anticipazioni non superiori al 50% ma tutti i nostri emendamenti sono stati respinti.
In linea generale, tria le somme Fabio De Chirico, l’equilibrio del bilancio si regge su 32 milioni che la Regione conta di recuperare dal Mef. Una cifra a cui sono legati numerosi stanziamenti, per esempio la copertura integrale del costo del trasporto. Ma dopo un’analoga azione della Basilicata, riporta l’esponente 5s, il Ministero ha risposto: sì, vi dobbiamo questi soldi ma li abbiamo inviati nel vostro capitolo sanità. Un equilibrio di bilancio, chiude, che potrebbe rivelarsi inesistente.

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