Un mondo variegato, tante anime che – dice Mario Ialenti – hanno scelto di mettere da parte le rispettive appartenenze per servire i molisani con un progetto puramente civico. Ma un orizzonte bisogna pur averlo e Peppino Astore non ha dubbi: «Campo largo, area progressista».
È nata ufficialmente ieri, con la firma dell’atto fondativo nella chiesa di Sant’Antonio di Padova a Campobasso, la coalizione “Molise Domani”, preceduta dal lavoro preliminare di un comitato promotore che ha messo insieme diverse associazioni: Molise Domani, appunto, Molise 2030, La Fonte, Molise Città ideale, Città nuova, Molise europeo, Macchia domani, Isde e Democrazia popolare.
Un contenitore che raggruppa esperienze che vanno dalla Dc alla sinistra – fra gli aderenti l’ex assessore Antonio Chieffo, l’ex governatore Giovanni Di Stasi, l’ex sindaco di Venafro Antonio Sorbo, l’ex numero uno di Finmolise Lorenzo Cancellario e Mario Ialenti che è il coordinatore – ma che punta ad andare oltre. «La politica è al servizio, non è un interesse diretto o personale. Abbiamo superato le rispettive appartenenze di partenza e ci siamo ritrovati su un documento condiviso». Documento che sarà declinato poi in un programma, fra gli altri capisaldi la sanità pubblica, l’acqua pubblica, nuove politiche del lavoro.
Le personalità che hanno aderito, spiega Ialenti, non avranno «incarichi diretti alle prossime competizione elettorali. Hanno messo a disposizione la loro esperienza per costruire insieme un futuro che faccia tornare a sorridere il Molise. Guardiamo al futuro – ha concluso – con volti nuovi e li vedrete in campo al momento opportuno».
L’ex senatore Astore conferma: io non sarò candidato, «nel modo più assoluto. Ho ricevuto tanto dalla politica e ho cercato di dare molto. Fare politica non significa solo gestire il potere, metto a disposizione il mio impegno». Dunque, a suo parere, l’orizzonte è il campo largo, è col centrosinistra che si dialogherà. Dopo aver completato gli incontri che sono in corso e in programmazione sul territorio e aver definito il programma. Il perimetro è presto detto per Astore: «No ai trasformisti e a chi ha conflitti di interesse. Saremo attentissimi alle invasioni di campo, non ricicliamo nessuno per intenderci. In questa regione in passato si sono presi in prestito i presidenti dal centrodestra…». Come scegliere il leader poi? «Lo decideremo insieme, in base a un accordo serio fra partiti o con primarie di coalizione. L’importante è che si scelgano persone che possono dialogare con i cittadini, oggi i partiti non rappresentano la società civile e noi vogliamo porre rimedio proprio a questo. Soprattutto, il Molise va salvato. Intanto mettendo mano alla priorità più urgente, che è la lotta allo spopolamento. Non possiamo dire che non sapevamo: da anni si susseguivano gli allarmi. Quindi, puntare non solo sull’immigrazione ma anche su un efficace progetto di crescita». Anche Iorio dice che il Molise va salvato. «Mi permetta – la risposta schietta di Astore –, con tutta l’amicizia che ho con lui devo dire che Iorio è uno dei protagonisti dello sfascio».
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