Il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone chiede discontinuità. «Beh, se dobbiamo dirla tutta, allora il primo elemento di discontinuità in quell’Assise si chiama Toma». Il governatore Donato Toma non ha preso benissimo le dichiarazioni del numero uno di Palazzo D’Aimmo che puntano a stoppare la sua corsa per il secondo mandato in via Genova. Replica perciò puntando sulla permanenza fra gli scranni dell’Assemblea legislativa, in alcuni casi assai lunga, di molti suoi compagni di coalizione. Non lo dice, ma è naturale pensare che voglia riferirsi anche al fatto che non sono stati seduti sempre sugli stessi banchi ma per esempio prima di tornare nel centrodestra hanno sostenuto l’azione del suo predecessore Frattura.
Toma però non è neanche stupito dell’affondo del capo dell’Assise, rilanciato da Monteroduni, a margine di un confronto con i più giovani sui temi europei. E al suo fianco nel convegno, c’era l’eurodeputato Aldo Patriciello. «Da settimane ripete queste affermazioni. Non vuole che sia io il candidato del centrodestra? Ha tutto il diritto di esprimere il suo dissenso a questa ipotesi. Ma non si limiti a ribadire concetti vuoti. Mi spiego meglio: quando parla di mancato confronto con l’Aula, a cosa si riferisce? E quando dice che questo “confronto” è mancato col territorio può portare qualche esempio?».
La nuova uscita dell’esponente dell’Udc, riferisce Toma, ha agitato anche le acque nella giunta. «Moliti assessori mi hanno chiamato anche mortificati da queste dichiarazioni. Micone continua a puntare il dito contro il ruolo del Consiglio che sarebbe stato svilito. Ci sarebbe questa grande distanza con l’esecutivo. Ma i ruoli sono diversi. Se poi vogliamo parlare di rispetto per l’organo legislativo, io sono uno dei presidenti più presenti alle sedute. Sicuramente lo sono più di Frattura. Quando vado in Consiglio, poi, riferisco su tutta quella che è la mia attività di presidente della Regione». Su questo terreno, Toma ne approfitta anche per rispondere alla capogruppo dem Micaela Fanelli, che lo ha attaccato sulla mancata copertura finanziaria delle leggi, rilevata dalla Corte dei Conti. «Critica me in maniera strumentale, la Corte bacchettato il Consiglio piuttosto, per la mancata copertura finanziaria delle norme. Io ero presente all’udienza e le critiche dei magistrati contabili non sono al mio operato. Perché Fanelli attacca me? Perché individua in me il candidato del centrodestra. Ma respingo al mittente le sue accuse, tanto più che mira a screditare la mia immagine professionale».
Tornando però a Micone, Toma non manca di ricordare che sue recenti dichiarazioni sull’esigenza di discontinuità e sulla mancanza di confronto in questi quattro anni sono state smentite da altri esponenti Udc. E ricorda, come in un flusso di coscienza che ricorda l’Ulisse di Joyce: «Sinceramente non capisco a cosa siano rivolte le sue critiche. Assenza di confronto. Bene, cominciamo a dare un significato concreto alle parole. Devo fare l’elenco dei confronti avuti in questi anni da presidente della Regione? Io ho mille incombenze, non ho tempo – è la stoccata – per distribuire targhe e medagliette. Cosa intende quando dice che ho perso il contatto con il territorio, io sono quasi tutti i giorni sul territorio e per il territorio, mi permetta la ripetizione, abbiamo stanziato finanziamenti ingenti in questi anni. Ho ascoltato settimanalmente le parti sociali, non i singoli come qualcuno forse vorrebbe». Anche rispetto ai rapporti politici, che diventano anche personali, fra loro due, Toma non ha nulla da rimproverarsi e anzi ricorda: «Ho appoggiato la sua permanenza al vertice del Consiglio anche nella seconda metà del mandato. Avevo addirittura presentato una proposta di legge per normare la prosecuzione, ma ammetto che fu un errore dettato dall’inesperienza e infatti poi la ritirai. Potrei continuare a lungo. Le nomine ad esempio. Ho mai messo lingua su quelle che gli competono o che ha effettuato? Alla presidenza del Consiglio abbiamo lasciato l’organizzazione della Festa dello Sport, assegnato la gestione della Scuola di formazione della Protezione civile. Abbiamo aumentato di circa 800mila euro la dotazione per il funzionamento dell’Assemblea. Ripeto, e chiudo, mi piacerebbe capire Micone di cosa parla quando mi critica, concretamente».
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