Il cammino comune di Partito democratico e Movimento 5 stelle si è interrotto. La crisi di governo che ha portato allo scioglimento delle Camere lo spartiacque. Letta e Conte ora sono avversari politici.
Micaela Fanelli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, non vede, almeno per ora, margini per ricucire. E seppure ci fossero, in prospettiva delle regionali che si terranno indicativamente ad aprile 2023, l’ex sindaca di Riccia è molto cauta e rimette le decisioni ai partiti.
Consigliera Fanelli, Parlamento sciolto in anticipo in un momento complicato per il Paese.
«Provo estremo dispiacere per la caduta del governo Draghi. Nel contempo sono orgogliosa della serietà, responsabilità, anche della lungimiranza del Partito democratico. Sono fiera del comportamento che abbiamo tenuto per l’Italia e credo che ci sia una sensibilità assai più vasta nel Paese rispetto a chi ha avuto un atteggiamento molto serio in questa fase. È chiaro che adesso capire se misure come, ad esempio, la verifica dell’indebitamento oltre i tre miliardi, può o non può rientrare nelle competenze del governo rispetto alla delega limitata agli affari correnti conferita al governo dal Presidente Mattarella, mi fa tremare i polsi. Chiaro che misure di tale portata venivano prima di qualche punto percentuale in più in favore di questo o quell’altro partito. Era un momento in cui non serviva una crisi di governo e spero che il Paese non la paghi cara».
Ritiene che il Pd non poteva fare altro per evitare la crisi?
«Credo che il Pd abbia avuto il profilo più serio di tutti e quindi mi rimetto alle dichiarazioni del segretario Letta, sperando che ciò serva anche al Molise. Le regioni che vanno al voto stanno vivendo questo particolare momento con maggiore partecipazione. Adesso c’è da capire complessivamente come si può procedere, tenendo conto che gli interessi del Paese e del Molise vanno messi prima, i giochini dell’una o dell’altra parte molto dopo. In Italia, purtroppo, non è successo».
Il 25 settembre si vota. Se le venisse offerta la possibilità di una candidatura al Parlamento?
«Guardi, è stato fatto cadere un governo in un momento terribile. Mattarella ha fatto benissimo ad accelerare, mi auguro che il Pd nel suo complesso venga premiato e questo è quello a cui stiamo guardando tutti. Ogni altra valutazione individuale davvero è secondaria».
Tra un mese scade il termine per le candidature. Fanelli sarà della partita?
«Non insista. Davvero non ci penso. Ogni valutazione è rimessa al partito».
Se glielo chiedesse il partito?
«Ogni valutazione per le politiche, per le regionali, ripeto, è di competenza del partito. Il punto non è se il parto chiede o non chiede a Micaela Fanelli, a Tizio o a Caio: occorre una visione di sistema per massimizzare il profilo del Pd a livello nazionale e regionale rispetto alla serietà e alla qualità della classe di governo che ha espresso. Come dire, non vale il ragionamento singolo ma vale arricchire il profilo che abbiamo avuto in questi giorni e che io reputo il profilo più serio, anche a livello regionale».
Considerando che mancano otto mesi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio di Palazzo D’Aimmo, ci sarà tempo per ricucire e riprendere il dialogo con i 5 stelle?
«Lo valuteremo successivamente. Ma sempre nelle sedi di partito, nazionali e regionali. Il Pd nazionale lo ha, giustamente, escluso per le elezioni politiche. In Molise non è stato proprio aperto il ragionamento».

Lu.Co.

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