Fino a quando i numeri non hanno avuto il confine dell’inoppugnabilità non ha voluto sentire nessuno che lo chiamasse senatore, nemmeno quando ha fatto capolino alle 2.30 di ieri prima alla sede elettorale di via Fratelli Brigida a Termoli e poi in prefettura a Campobasso. Di fatto, le percentuali che lo distanziavano dal secondo in coalizione, Nicola Cavaliere, mettevano al riparo Costanzo Della Porta, sindaco di San Giacomo degli Schiavoni dal 2016, da possibili e sgradite sorprese. È lui L’eletto al plurinominale del Senato (che in realtà propone un solo nome nel Molise), collegato alla candidatura vittoriosa di Claudio Lotito. Quarantasette anni il prossimo 29 ottobre, l’abbiamo raggiunto telefonicamente quando le acque erano più chete e il dato cristallizzato. «Io ancora non realizzo. Cambierà la mia vita ed entrerò nel mondo della politica nazionale. È una cosa che mi onora ed allo stesso tempo un onere. Una grande responsabilità che ho nei confronti dei molisani e porterò a termine tutti gli impegni. Sarò in prima fila per tutte quelle battaglie che abbiamo iniziato tempo fa. Il basso Molise – sottolinea – ha risposto alla grande. Io sono molto molto contento di aver superato il 22% in Molise, perché comunque è una terra in cui i 5 stelle prendono il 20%. Questo significa aver fatto un lavoro strepitoso. A Termoli ho preso il 26% e a San Giacomo il 55%. Non mi aspettavo questo grande distacco con gli altri partiti, soprattutto con la Lega, credo li abbia un po’ danneggiati la presenza nel governo Draghi. Infatti, il Movimento 5 Stelle è risalito nel momento in cui ha staccato la spina dal governo. I cittadini hanno premiato Giorgia Meloni che da quattro anni e mezzo è all’opposizione di tutto e di tutti, coerentemente.
Fratelli d’Italia non ha mai fatto governi d’intesa neanche nella fase della precedente legislatura. Io non mi aspettavo il 45% in Molise, sinceramente.
Sono contentissimo. Primo impegno, a lavoro con i colleghi dell’uninominale per il decreto Molise. Credo che, in vista delle regionali, ci debba essere una fase di riorganizzazione del partito. Giorgia Meloni – conclude Della Porta – ha segnato una strada e noi in quella direzione dobbiamo andare».
Un traguardo che giunge 26 anni dopo i primi impegni nella componente giovanile dell’allora Alleanza nazionale, dove fu delegato al congresso di Rieti, che segnò la nascita di Azione Giovani e la chiusura della parentesi del Fronte della Gioventù, organizzazione di cui fu anche il primo segretario provinciale eletto. Nel corso del tempo diversi gli incarichi ricoperti, parallelamente all’avvio della carriera forense e quella amministrativa. Da sempre amico di Giorgia Meloni, è portavoce provinciale e dirigente nazionale di Fratelli d’Italia.

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