Regista dell’emendamento a firma centrodestra-5s (a tema sanità e in particolare il blocco dell’extra budget alle cliniche private), aspirante governatore di Fratelli d’Italia, di cui in Consiglio – ha ribadito anche nel dibattito in Aula lunedì – è lui a rappresentare la posizione ufficiale. «Ma quale regista? Lavoravo da giorni – replica Quintino Pallante – a un raccordo sul programma operativo e ho dialogato coi quattro della nostra coalizione che chiedevano il ritiro del piano. Poi anche con i 5 stelle. Non diciamo fesserie». Aspirante governatore allora? «Come nel 2018 – risponde – lavorerò per portare alle urne il miglior centrodestra possibile, non ho mai anteposto gli incarichi personali al bene dello schieramento».
È considerato un ‘plenipotenziario’ di FdI dopo le politiche ed è l’assessore più ascoltato dal presidente Toma, posizione che gli attira il fastidio degli altri componenti sia dell’esecutivo sia della maggioranza consiliare. Quando il blitz coi pentastellati non è andato in porto nelle ricostruzioni è diventato subito il principale protagonista della vicenda.
Alla fine, assessore, lunedì avete votato un pronunciamento completamente diverso da quello che avevate sottoscritto coi 5s sulle cliniche private. Questo perché si è sfilata Forza Italia, partito che esprime un eurodeputato che è un imprenditore della sanità privata. Come avrebbero potuto gli azzurri votare un atto ‘contro’ Patriciello?
«Guardi, le racconto come sono andate le cose. La mozione che è stata approvata è la mediazione che dal mattino era stata proposta ai quattro del centrodestra (Iorio, Micone, Cefaratti e Romagnuolo, ndr) che invece insistevano sul ritiro del programma operativo. Cosa che per noi era inaccettabile. Poi ho lavorato con i 5 stelle. Le dirò di più. Da giorni, in previsione della seduta monotematica, lavoravo a un documento che rimettesse al centro gli interessi dei molisani, rallentasse l’iter della valutazione e raccordasse la posizione del Consiglio con l’impegno dei parlamentari. Esattamente ciò che è stato votato: sospensione dell’iter di valutazione del piano e avvio di un confronto istituzionale con governo e Consiglio regionale di cui poi trasmettere l’esito a Roma».
Quando siete rientrati in Aula, Iorio ha proposto questa via d’uscita in un sub emendamento. Voi lo avete votato perché sull’altro documento non avevate più il consenso di Forza Italia i cui esponenti erano stati rimessi sulla retta via dai vertici regionali e romani…
«Ma no, l’emendamento che lei dice essere di Iorio era di tutta la maggioranza. E ci si è arrivati dopo che per l’intera giornata avevo cercato di convincere i quattro a firmare quel che solo in serata hanno sottoscritto. Ero convinto che si potesse arrivare a una sintesi. Loro hanno cercato di resistere, così come il centrodestra ha tentato un aggancio coi 5s, poi si è arrivati all’epilogo “vissero felici e contenti tutti insieme”. Battute a parte, credo sia stato chiaro – anche per gli scontri interni al Pd fra Fanelli e Facciolla – nel dibattito in Consiglio che il centrodestra riesce comunque a ricompattarsi. Penso anche che si siano delineati meglio gli schieramenti e questo significa maggiore capacità di lavorare ai programmi, maggiore chiarezza per tutti, al di là delle rivendicazioni di ognuno che sono legittime».
Cosa intende dire?
«Lei prima parlava della posizione di Forza Italia. Beh, probabilmente questo dimostra che non sono vere le cose che ho sentito dire e letto, che cioè l’eurodeputato Patriciello, e non solo lui, starebbe meditando di lasciare il partito, che sarebbe attratto dal Terzo polo, da Renzi…. Come pure, l’ex presidente Iorio che ha sempre affermato di essere pronto a riproporsi anche in solitaria, ha votato una linea con il centrodestra.
Diciamo che sono contento che la coalizione abbia trovato un momento di confronto e poi di sintesi sugli interessi collettivi».
Regionali di primavera, che ruolo giocherà Pallante? Lei sa di essere considerato un papabile candidato governatore no?
«Io lavoro, come nel 2018 quando pure c’erano divisioni interne, per portare alle urne il miglior centrodestra possibile. Certo, so che di tanto in tanto qualcuno va sopra le righe ipotizzando che la mia attività sia finalizzata a me stesso. Sciocchezze. Io non ho mai anteposto nessun incarico personale al mio lavoro per la coalizione, la mia storia politica parla per me».
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