Tre ore di confronto, i temi (sarebbe meglio dire i problemi) della sanità molisana sono tanti e complessi. Al termine, la delegazione parlamentare eletta il 25 settembre scorso e il presidente della Regione hanno tirato le somme: si rema compatti tutti nella stessa direzione. Serve un intervento del governo nazionale, un provvedimento – il decreto Molise ipotizzato in campagna elettorale e a cui si sta già lavorando – che contenga soluzioni dal punto di vista delle finanze e delle regole. In sintesi, più risorse – anche quelle per coprire il debito pregresso del servizio sanitario regionale – e ampliamento delle maglie del decreto Balduzzi che, basandosi su bacini d’utenza inarrivabili per il piccolo Molise e su criteri che non tengono nella debita considerazione l’orografia della regione, sono penalizzanti per l’offerta di assistenza.
All’incontro voluto da Donato Toma, presidente e commissario della sanità, hanno preso parte tutti i deputati e senatori della circoscrizione: Elisabetta Lancellotta e Lorenzo Cesa (in collegamento dalla Capitale), Claudio Lotito e Costanzo Della Porta. L’occasione per convocare la riunione, la scorsa settimana, è stata la discussione sul futuro dei precari Covid dell’Asrem che, se non si cambia la legge nazionale, non sono stabilizzabili. Il termine per maturare i 18 mesi alle dipendenze dell’azienda (con contratto a tempo determinato) è scaduto il 30 giugno scorso e quasi tutti gli infermieri e Oss reclutati per la pandemia non hanno il requisito (perché nel primo anno di emergenza l’Asrem ha utilizzato la partita Iva). Bisognerebbe modificare la Finanziaria del 2021 portando il termine al 31 dicembre. Ma non è affatto semplice. Il primo tentativo, con un emendamento promosso dall’ex presidente Iorio e presentato da Cesa e da tutto il gruppo di Noi moderati al decreti Aiuti ter è stato dichiarato inammissibile.
Dal futuro dei precari, il ragionamento è stato ampliato alle criticità occupazionali in generale della sanità molisana al programma operativo 2022-2024 fino al decreto ministeriale 20/2015 (il famigerato Balduzzi) che – si legge nella nota istituzionale diramata al termine del vertice – pone prescrizioni particolarmente penalizzanti per il Molise.
Tutti si sono detti d’accordo, conferma a Primo Piano Toma, sulla necessità di attivare un’interlocuzione con il governo, attraverso un tavolo istituzionale e politico – che il presidente della giunta ha già richiesto alla premier Meloni e ai ministri Giorgetti, Schillaci e Calderoli – per definire soluzioni a tutte le problematiche emerse nel confronto, anche sulla scorta delle istanze pervenute dal territorio.
«È stato un confronto proficuo, cordiale e sereno. Abbiamo discusso della sanità ad ampio raggio e tutti abbiamo convenuto – aggiunge Toma – che serve l’intervento del governo nazionale attraverso un provvedimento ad hoc. Confidiamo di avere presto un confronto con Palazzo Chigi. Dai parlamentari ho avuto la massima adesione e disponibilità, come del resto avevano già assicurato in campagna elettorale. Servono più risorse e regole diverse perché i criteri del dm 70 per noi sono troppo stringenti».
Prima del summit in via Genova, il senatore Lotito ha avuto altri incontri ieri in Molise. Fra questi, prima a Oratino e poi in maniera più allargata davanti alla sede della Regione, con le rsu della Gam e con alcuni operatori del settore avicolo (allevamento) interessati da tempo a completare la filiera con un impianto di macellazione in Molise. Coi gli ex lavoratori dell’azienda di Bojano il patron della Lazio aveva avuto un primo approccio durante la campagna elettorale. «Gli abbiamo illustrato la situazione dell’area di crisi complessa, la condizione di chi come noi vuole tornare nel mondo del lavoro e le potenzialità che la filiera del pollo ha ancora in questa regione», racconta Giancarlo D’Ilio che ha partecipato al confronto insieme a Annalisa Maroncelli e Mario Izzi e Mauro Latessa. «Siamo soddisfatti perché siamo stati ascoltati, certo ora bisogna passare ai fatti. Aspettiamo le evoluzioni dei provvedimenti che lo stesso senatore Lotito ha già detto di avere approntato in bozza per il Molise e contiamo magari di rivederlo presto per prospettargli un quadro più complessivo», conclude D’Ilio.

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