Dopo la solidarietà arrivata da Forza Italia, da alcuni colleghi governatori – Occhiuto e Bardi – dalla ministra Santanchè, ieri sera la nota dell’assessore regionale Quintino Pallante che condanna «i toni esasperati del confronto politico ed esprimo la piena solidarietà al presidente Donato Toma», destinatario di una lettera con minacce di morte, anche ai familiari e ai collaboratori, recapitata a Palazzo Vitale.
«Quanto accaduto nelle ultime ore deve essere stigmatizzato sotto tutti i punti di vista. Sono certo che il presidente continuerà a lavorare con determinazione, insieme a tutti noi, componenti dell’esecutivo. Sottolineando la gravità di un episodio che reputo vile e inqualificabile, lo esorto a proseguire il suo lavoro con la solita responsabilità e in un clima di serenità. Al contempo, chiedo a tutti di riportare il confronto su un piano dialettico corretto – prosegue Pallante – senza accentuare inutilmente e pericolosamente le contrapposizioni perché, come ci ha insegnato la storia, tutto quello che può alimentare la violenza fisica o verbale, non ha mai risolto le questioni, semmai ha contribuito a diffondere il seme dell’odio».
Vincenzo Cotugno, vice di Toma e cognato di Patriciello, dichiara «sdegno e costernazione» per la notizia che entrambi hanno ricevuto minacce di morte, estese ai familiari (nel caso dell’eurodeputato un pesante avvertimento è arrivato ai tre figli). Cotugno esprime quindi «profonda solidarietà e incondizionato sostegno di fronte a fatti così inquietanti. Si tratta di una circostanza preoccupante, che deve spingere tutti noi ad una riflessione seria ed intellettualmente onesta sulla necessità di riportare il dibattito politico molisano sui binari della correttezza e del confronto democratico». In particolare, il suo auspicio è che «tutti i cittadini molisani, a cominciare da quanti hanno quotidiana frequentazione con i social networks, assumano con responsabilità il loro ruolo di decisori politici».

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