Vincenzo Cotugno lascia Orgoglio Molise. Con una nota del 2 gennaio, quando non era stato ancora rinominato assessore, ha comunicato al presidente del Consiglio Micone l’adesione al gruppo Misto. Per molti è l’anticipazione di quel che accadrà alle regionali della prossima primavera quando il vice governatore potrebbe essere una punta di diamante della lista di Forza Italia. Ed è comunque un modo per evitare che la Prima commissione possa andare di nuovo in stallo.
Come per nelle migliori serie televisive, conviene riassumere cosa è avvenuto nelle puntate precedenti. Cotugno è assegnato all’organismo presieduto da Andrea Di Lucente, che ha competenza sugli atti di bilancio e non solo. Ma essendo componente dell’esecutivo il suo delegato era l’altro eletto di Orgoglio Molise, Gianluca Cefaratti, che – in dissenso con l’azione di Toma – ha disertato i lavori della Commissione sull’esercizio provvisorio e il consuntivo 2021 fino alla vigilia di Natale. Per evitare la gestione provvisoria (ben più draconiana dell’esercizio provvisorio), il titolare di Turismo e Cultura si è quindi dimesso dalla giunta e da semplice consigliere ha preso parte ai lavori e ha approvato gli atti (a cui aveva già detto sì da assessore). Scampato il pericolo, il presidente lo ha richiamato in squadra con lo stesso ruolo e identiche deleghe. Cefaratti però è stato chiaro: stacco la spina al governo Toma. E infatti in Aula si è espresso contro i documenti contabili.
La fase due del piano è stata messa in atto a Capodanno. L’assessore confluisce nel Misto, dove trova la collega Filomena Calenda. Potrà (e dovrà) quindi delegare il consigliere di un altro gruppo che possa validamente sostituirlo in Prima commissione. Secondo i bene informati la scelta cadrà sul sottosegretario Roberto Di Baggio, di Forza Italia. Contattato da Primo Piano, Di Baggio ha dichiarato: «Non ne sono nulla ma se dovessi essere delegato sarei ben lieto di partecipare ai lavori».
Cotugno chiude dunque con il movimento che ha contribuito a fondare. Mossa necessaria per candidarsi in un partito contendibile: lo sbarramento innalzato al 5% e l’abolizione della surroga hanno reso difficile per contenitori civici e forze politiche minori l’approdo in via IV Novembre. Anche per questo pare che l’ingegnere di Venafro stia andando a grandi passi verso le truppe di Berlusconi coordinate a livello locale dalla ex deputata Annaelsa Tartaglione, che figura fra i papabili candidati governatori. Lì Cotugno troverebbe il cognato Aldo Patriciello con cui ha rapporti gelidi (o burrascosi) da mesi. O forse no, viste le voci sempre più ricorrenti che danno l’eurodeputato in procinto di lasciare gli azzurri.

ppm

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