Il capogruppo di Orgoglio Molise Gianluca Cefaratti ha chiesto le dimissioni immediate del commissario della sanità Donato Toma e del sub Giacomo Papa. Lo ha fatto dopo aver letto il parere del ministero della Salute sulla possibilità per il Gemelli di prescrivere la radioterapia. Parere, sottolinea Cefaratti, che dice il contrario di quanto affermato da Toma.
Con il decreto 1 del 2023 il commissario ha affidato la prescrizione dei trattamenti di radioterapia al reparto di oncologia del Cardarelli. Subito dopo ha dato mandato alla direzione Salute di ritirare i ricettari della clinica guidata da Stefano Petracca. Durante la seduta del Consiglio regionale Toma ha spiegato: «Abbiamo chiesto un parere e il ministero della Salute ha chiarito che le strutture private che non sono policlinici universitari o Irccs non possono prescrivere prestazioni. Per questo motivo il Gemelli Molise non può fare prescrizioni su ricettario, nello specifico per la radioterapia. Non è un’iniziativa commissariale ma un dovere che deriva, come detto, dal parere del ministero della Salute».
A leggere la valutazione espressa da Roma il 22 dicembre 2022 «emerge una verità diametralmente opposta», ha controbattuto Cefaratti. «Facendo riferimento ad un parere reso dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari del 28 ottobre 2022 che ha segnalato “le soluzioni già adottate nelle Regioni Lombardia e Veneto, le quali hanno esteso, eccezionalmente e limitatamente ad alcune prestazioni, l’abilitazione all’utilizzo dei ricettari in questione ai medici delle strutture private accreditate e a contratto con il Sssr ovvero degli ospedali religiosi classificati, per specifici percorsi diagnostico-terapeutici e, in conclusione, è stata rappresentata la possibilità, da parte della struttura commissariale della Regione Molise, di valutare l’opportunità di autorizzare i medici del Gemelli Molise Spa, atteso che è l’unico istituto sul territorio regionale accreditato ad erogare trattamenti di radioterapia”. Al contrario di quanto pubblicamente affermato – ha rimarcato l’esponente di Orgoglio Molise – la struttura commissariale ha la possibilità di fornire la sua autorizzazione al Gemelli Molise».
Il parere risponde a due domande poste da Toma e Papa. Il Gemelli, oggi che non è più Policlinico Gemelli di Roma, può usare il ricettario? E la risposta è stata: in questo caso parrebbe di no (la nota abbonda di condizionali). Il secondo quesito posto dai commissari era: e allora come possiamo garantire le prescrizioni di radioterapia ai molisani? In questo caso il capo dell’ufficio legislativo ha indicato tre strade, nessuna porta al Cardarelli (che non ha mai erogato la radioterapia). Vale a dire: se ne possono occupare i medici di base su indicazione del personale del Gemelli, oppure i medici del Gemelli se possono essere ricondotti nel novero dei medici universitari afferenti ai policlinici (e Deodato, dicono dal centro, lo è). Infine, come segnalato da Agenas, si può scegliere di abilitare il privato convenzionato a usare il ricettario.
«C’è poco da interpretare, il parere espresso dal Ministero è chiarissimo. Si tratta esclusivamente di mancanza di volontà (politica) da parte della struttura commissariale di seguirne le indicazioni.
Il commissario, piuttosto che occuparsi esclusivamente della questione legata ai privati convenzionati, avrebbe dovuto trovare soluzioni per ridurre la cosiddetta “mobilità passiva”, che in questi ultimi anni ha gravato per circa 80 milioni di euro sul bilancio regionale», ha aggiunto quindi Cefaratti. «Non si comprende, inoltre, per quale motivo le stesse strutture private convenzionate, sono ancora in attesa di ricevere i pagamenti corrispondenti al bimestre settembre-ottobre 2022, ampiamente scaduti, oltre che ulteriori e fondamentali risorse per le stesse, relative agli anni precedenti».
Per tutti questi motivi, ha concluso, Toma e Papa devono dimettersi immediatamente.

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