Uscita appena in tempo dalla Commissione, è stata approvata ieri – con i voti della sola maggioranza – la legge per i funzionari della Regione che appartenevano all’area quadri (circa 200), istituto dichiarato incostituzionale poco prima di Natale scorso.
La norma, varata dopo che ai dipendenti è stata tolta l’indennità aggiuntiva (8-900 euro lordi al mese in più rispetto a un funzionario semplice) e che gli interessati hanno inviato diffide e si sono quasi “ammutinati” rispetto alle funzioni ad interim loro assegnate, prevede di assegnare agli ex quadri gli istituti organizzativi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro (per esempio le cosiddette posizioni organizzative e quindi le relative voci stipendiali), nel rispetto delle procedure di confronto e di contrattazione sindacale previste dalla vigente normativa e dei limiti finanziari previsti dalle norme di settore. Il testo stabilisce poi che nella contrattazione decentrata integrativa, attraverso gli istituti ivi previsti, la giunta regionale proponga adeguate misure perequative per il personale della categoria D non ricompreso negli ex contingenti a esaurimento dell’istituto di cui all’articolo 29 bis della legge regionale n. 7/1997 (l’area quadri appunto).
L’Assise, nella sua ultima seduta ordinaria, ha anche detto sì alla mozione presentata dai 5 stelle sui provvedimenti firmati dall’ex dg Asrem Oreste Florenzano il suo ultimo giorno di mandato.
Fra questi, la nomina del prof Sciaudone a primario della chirurgia del Veneziale. Contro la sostituzione del dottor Vigliardi si sono mossi in tanti: cittadini, comitati e politici. Alla mozione ha dato il suo voto favorevole anche l’assessore Filomena Calenda, che ha chiesto alla dg facente funzioni Evelina gollo la revoca della nomina.
Con l’atto di indirizzo il Consiglio prende atto che il direttore dell’azienda sanitaria, in data 28 febbraio 2023, ha adottato atti incidenti sull’organizzazione sanitaria regionale, nonostante lo stesso cessasse le proprie funzioni. In particolare sono stati adottati 34 provvedimenti che, tuttavia, potevano essere adottati successivamente non ricorrendo per molti di loro il carattere di urgenza. Il capogruppo pentastellato ha sottolineato la gravità di quanto accaduto perché Florenzano, ha detto, ha stravolto reparti e inciso sull’organizzazione sanitaria del futuro.
In base al testo varato da Palazzo D’Aimmo, l’Assise chiede al presidente della giunta regionale, «nella qualità di commissario ad acta per il rientro dal deficit sanitario, mediante interlocuzione con l’attuale dg dell’Asrem facente funzione, affinché si adottino i procedimenti di revoca e/o annullamento in autotutela dei suindicati atti e più precisamente i provvedimenti dg dal 251 al 285 del 28/02/2023».
Con la seduta di ieri, sipario sulla XII legislatura, si torna in Aula (forse) solo per il bilancio.

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