A causa del disavanzo presunto del 2022, approvato con una delibera del 30 gennaio scorso, la Regione Molise è in gestione provvisoria. L’ufficializzazione è avvenuta con un successivo provvedimento della giunta Toma, il numero 60 dell’8 marzo scorso, che ha dato l’okay allo storno di alcuni capitoli per effettuare pagamenti obbligatori.
Sui conti gravano altri 150 milioni di disavanzo. Per la capogruppo del Pd a Palazzo D’Aimmo Micaela Fanelli, la Regione è «sull’orlo della bancarotta» ed è stata «portata a questo punto critico da un tecnico dei Conti».
Fino all’8 marzo, prosegue Fanelli, non c’erano state direttive dell’esecutivo «su che cosa l’ente regionale potesse spendere, in assenza di un bilancio preventivo approvato». Quindi «sono corsi ai ripari, dicendo: Fermi tutti! Infatti, “la gestione provvisoria – riporta dalla delibera 60 – è limitata all’assolvimento delle obbligazioni già assunte, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi e di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, al pagamento delle spese di personale, delle spese relative al finanziamento della sanità per le regioni, di residui passivi, di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse, ed, in particolare, limitata alle sole operazioni necessarie per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all’ente”. Solo bollette, quindi, stipendi al personale e poco altro, in cui non dovrebbe rientrare neanche l’attivazione delle consulenze fatte in questo periodo».
Solo in questi giorni la gran parte dei dirigenti regionali, così si racconta, ha avuto «effettiva contezza della previsione contenuta nella richiamata delibera numero 20 del 30 gennaio e degli oltre 150 milioni di euro di disavanzo». E nei corridoi di Palazzo Vitale c’è maretta perché di fatto si possono onorare pochissimi debiti.
Secondo Fanelli, poi, l’esecutivo Toma non riuscirà ad approvare il bilancio di previsione. «Mancano all’appello un bel po’di milioni e pare che il Mef e le altre Regioni non vogliano autorizzare a spalmare, vista anche l’inaffidabilità dimostrata negli ultimi anni dalla giunta. E allora si chiede al “presidente dei disavanzi ripianati”. Come già fatto per le squadre di calcio “fallite”, Lotito & Co e qualche santo romano stanno provando a trovare una soluzione, con qualche emendamento che consenta di spalmare il debito per salvare la “straordinaria” gestione molisana», pungola Fanelli. L’emendamento però – conclude – «neanche passa, bocciato prima di nascere».

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