«Capisco le aspettative e le pressioni dall’esterno, frutto di un interesse che fa anche piacere, ma le liste devono essere pronte entro il 26 maggio. Non possiamo farci guidare dalla fretta. Prendo in prestito l’espressione usata dal presidente uscente: vogliamo fare le cose perbene. Il mio obiettivo è vincere le elezioni, non mettere una bandierina».
Antonio Federico sa che circola un sondaggio che dà Roberto Gravina, candidato governatore del centrosinistra, in vantaggio clamoroso rispetto al centrodestra. Né gli sfugge che fra gli alleati che siedono al tavolo – forse perfino troppo affollato – che tornerà in riunione probabilmente lunedì il gradimento (in questo caso reale) del sindaco pentastellato di Campobasso è notevole. «Viene chiamato in causa e non è un nome che io posso nascondere».
Tuttavia a fianco al nome, su quel tavolo, c’è anche un “però”. Bello grosso, scritto a caratteri maiuscoli (per usare una metafora). «Roberto oggi è il sindaco del capoluogo di regione, è questa al momento la sua priorità, è nelle sue corde. Indipendentemente dalle nostre regole, dai principi. È un valore per il Movimento non solo in Molise ma in tutta Italia».
Ed è questo il senso, aggiunge, della posizione espressa dal capogruppo in Regione Andrea Greco alla riunione di coalizione di qualche giorno fa: basta creare contrapposizioni fra me e Gravina perché la contrapposizione non c’è, è la sintesi che il coordinatore 5s offre dell’intervento del vulcanico consigliere agnonese candidato governatore cinque anni fa.
Federico quindi non ha intenzione di accelerare. «Al prossimo tavolo (lunedì o martedì, ndr) non porteremo nomi da “buttare” nella mischia. Ragioneremo del profilo del candidato presidente e delle modalità di indicazione». Non ha intenzione, ragiona ancora, «di costruire antagonismi né di immolare Gravina, lo ripeto lui è un valore del Movimento perché è l’unico sindaco di un capoluogo di regione in Italia, a un’ipotesi di leadership. Passo dopo passo stiamo mettendo insieme un fronte. io sono un ingegnere e sono abituato a lavorare con quel che c’è. oggi c’è una coalizione che deve ragionare sulle modalità di ingaggio».
Non vuole alimentare, più che costruire antagonismi. Greco e Gravina: alla fine questi due nomi li porterà alla discussione con gli altri partiti e movimenti? «Sono nomi di estremo valore – ripete – Andrea è capogruppo della Regione uscente, le tante battaglie che abbiamo condotto in questi anni hanno il suo volto in primissima fila. Roberto è il sindaco della città capoluogo del Molise, la massima carica istituzionale che abbiamo. Andrea è a fine mandato, Roberto no». Questa è la fotografia dell’oggi…
Primarie (care ai dem) o designazione di Conte (rifugio dei pentastellati)? «Non credo arriveremo all’extrema ratio», assicura il coordinatore dei 5 stelle.
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