Nicola Cavaliere si è dimesso da assessore regionale. La sua decisione sbarra la strada a Massimiliano Scarabeo, primo dei non eletti di Forza Italia a cui la Corte d’Appello (aderendo all’orientamento espresso dalla Cassazione sui ricorsi di Antonio Tedeschi e Filoteo Di Sandro) ha riconosciuto il diritto a tornare in Consiglio come sostituto proprio di Cavaliere.
L’abrogazione della surroga, ha stabilito la Suprema Corte (e i giudici di secondo grado di Campobasso hanno poi confermato), deve entrare in vigore dal mandato successivo a quello in cui viene disposta Lasciando però il suo incarico nell’esecutivo, Cavaliere ha eliminato il motivo della sostituzione. Quindi, Palazzo D’Aimmo non dovrà avviare alcuna procedura di presa d’atto per Scarabeo che nel frattempo ha aderito a Fratelli d’Italia. Nelle ultime settimane prima del voto di fine giugno la giunta resta dunque composta da due soli assessori (Quintino Pallante e Vincenzo Cotugno) e dal presidente. Prima di Cavaliere si erano già dimessi Filomena Calenda e Vincenzo Niro (e in questo caso è rimasto fuori dall’Assise Tedeschi). Il gruppo di Forza Italia, sempre ieri, è passato da tre a quattro componenti per l’adesione di Cotugno che aveva già lasciato qualche mese fa Orgoglio Molise per il Misto. Pare si tratti del prologo all’ingresso del vicepresidente della Regione nel partito di Berlusconi e nella lista per le elezioni del 25 e 26 giugno a cui sta lavorando il coordinatore Claudio Lotito.

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