Michele Iorio non ha ancora preso la sua decisioni. Sta ancora confrontandosi «con amici molisani e romani» sul da farsi alle regionali di fine giugno. Una cosa però è certa: «Mi aspetto che ci sia un’idea di reale cambiamento, nei metodi e nei comportamenti rispetto a quanto avvenuto in questi cinque anni».
L’istanza quindi è la stessa di sempre. I toni però sono più morbidi. L’amarezza per l’accelerazione dell’investitura a Roberti, avvenuta mentre lui coi vertici di FdI ragionava sui risultati di un sondaggio che lo vedeva in vantaggio rispetto al sindaco di Termoli, va sullo sfondo. D’altro canto, Roberti è in un letto d’ospedale – pronto a uscire ma ancora convalescente – da qualche giorno e sarebbe disumano mettersi ora a discettare sul’efficacia della sua candidatura.
«Ho la lista pronta da tempo e vorrei servisse a dare ai molisani il governo che attendono da tempo, quello del rilancio di questa regione. Sono partito con l’idea di candidarmi con un raggruppamento ampio, che desse spazio a esperienze civiche oltre che partitiche. Ma noto che la situazione è abbastanza complicata, almeno nel centrodestra», aggiunge l’ex governatore. È caduto nel vuoto anche il suo appello a dar vita a un blocco unitario e tarato sulle esigenze del Molise, sulla scorta di quanto avviene in Val d’Aosta per esempio. «Siamo tornati allo schema degli schieramenti e vorrei vederci chiaro quindi per quanto riguarda il centrodestra, pur ritenendomi legato al centrodestra e a Fratelli d’Italia. Punterei su qualcosa di nuovo e diverso, se fosse possibile e sono disposto a candidarmi o a non candidarmi. Anche con lo schieramento proposto, al di là dell’incidente capitato a Roberti che ha interrotto oggettivamente il dialogo, spero che nasca un’idea di reale cambiamento – conclude – rispetto a quanto avvenuto in questi anni. Su questo sto facendo la mia riflessione, anche in relazione alla possibilità di incidere. Di avere garanzie che il cambiamento ci sarà».

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