Comincia con un divorzio in casa del Pd il rush finale per la presentazione delle liste in vista delle regionali. Un divorzio, in verità, consumato anni fa. Hanno provato a tornare insieme Articolo 1 e dem ma qualcosa è andato storto.
Quindi, il segretario del partito di Speranza, Francesco Totaro, accusa il rivale di sempre Vittorino Facciolla, che guida le truppe di Elly Schlein in Molise: non ci hai voluto in lista, non saremo in campo il 25 e 26 giugno. Facciolla replica: stavamo ancora decidendo l’incastro migliore per la lista comune, rispediamo questa accusa al mittente.
Mercoledì sera la direzione del Partito democratico in via Ferrari. All’ordine del giorno, fra le altre, la proposta di candidare Totaro (su cui non si sono state osservazioni di sorta) e una esponente donna di Articolo 1 della provincia di Isernia. Su quest’ultima i dirigenti pentri del Pd hanno chiesto un approfondimento di istruttoria perché dal territorio sono arrivate tre ipotesi al femminile.
Evidentemente Articolo 1 l’ha presa per un no, oppure è accaduto qualcos’altro. Perché ieri pomeriggio è arrivata la nota di Totaro: «Articolo 1 Molise non correrà con propri candidati nella lista del Pd alle elezioni regionali del 25-26 giugno 2023. In relazione alla costruzione della lista per le prossime elezione regionali, siamo costretti nuovamente a registrare la totale chiusura a riccio del Pd molisano, incapace ormai di andare oltre la difesa delle rendite di posizione del proprio gruppo dirigente. Una sorta di fortino sordo alle istanze di rinnovamento – l’accusa dell’ex consigliere regionale di San Martino – che provengono dal territorio ed a totale trazione fratturiana. Cambiano gli schemi, ma ancora, gli uomini e i contenuti restano sempre gli stessi. Pertanto non ci sono le condizioni nella lista del Pd per rappresentare la necessaria discontinuità con il recente passato al fine di candidarsi per essere una reale forza del cambiamento».
«Abbiamo accolto le loro istanze – la risposta di Facciolla – con grande generosità. Tanto che Francesco Totaro era candidato nella nostra lista. Ci hanno poi posto il problema di un ulteriore candidato su Isernia e la direzione regionale era in fase di valutazione perché avevamo altri nomi nostri e quindi incastri da vagliare. Si sarebbe valutato il tutto in un’unica soluzione. Ma non c’era – ha sottolineato il segretario del Pd – nessun tipo di pregiudizio verso un’altra loro candidatura. La nota di Articolo 1 è quindi totalmente pretestuosa e la rispediamo al mittente».
I 5s invece hanno completato l’iter interno per la lista. Gli iscritti che hanno votato sono stati 360: 41 i no alla proposta di Conte e 319 sì. Questi i nomi: Francesco Angeli, Ottavio Balducci, Giulio Botteri, Simone Cretlella, Fabio De Chirico, Annarita De Notariis, Emanuela Del Gesso, Maria Del Mirto, Maria Luisa Di Bianco, Augusta Di Giorgi, Riccardo Di Palma, Rosanna Evangelista, Matteo Fallica, Andrea Greco, Vittorio Nola, Mariella Pilla, Angelo Primiani e Annalisa Rainone.
Ultime 24 ore, dunque, per chiudere le operazioni e poi sarà solo campagna elettorale. Sono ore dense di voci, spesso contrastanti. Ieri sera ha ripreso quota l’indiscrezione secondo cui il presidente del Consiglio regionale sarebbe sulla via di Fratelli d’Italia. Una scelta che farebbe spazio nell’Udc alle ambizioni di tanti che finora hanno detto no alla candidatura anche perché, senza la surroga e con lo sbarramento innalzato al 5%, l’approdo a Palazzo D’Aimmo è molto più complicato.
Alla fine dei giochi, stando alla fotografia attuale, ci saranno tre candidati presidenti (Roberti per il centrodestra, Gravina per il centrosinistra e Izzo per “io non voto… i soliti noti”), circa 300 aspiranti consiglieri. Da stamattina alle 8 comincia la maratona in Corte d’Appello, terminerà domani alle 12.
ritai

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