Partiamo da un dato di fatto: per entrare nell’elenco degli idonei agli incarichi di direttore sanitario e amministrativo dell’Asrem c’è tempo fino a sabato ma la giunta regionale ha schiacciato il pedale sull’acceleratore e ha già nominato la commissione che dovrà valutare i candidati.
Ne fanno parte il capo del dipartimento giuridico dell’Unimol Ruggero Dipace, il suo collega che guida Medicina Germano Guerra e il responsabile dell’Avvocatura regionale Matteo Iacovelli. Appena dopo la scadenza del termine, è intuibile, si riuniranno per vagliare i titoli di chi avrà prodotto istanza e formeranno i due elenchi. Quelli che la Regione aveva a disposizione sono scaduti. Lunedì 18, inoltre, è previsto l’insediamento del neo dg Giovanni Di Santo (è previsto dalla delibera di giunta che lo ha designato, manca solo l’ultimo atto formale, vale a dire il decreto di nomina da parte del presidente Roberti). A stretto giro, quindi, il manager che arriva dall’azienda ospedaliera San Pio di Benevento (come il suo predecessore Florenzano), dove è direttore sanitario, dovrebbe avere a disposizione le griglie da cui scegliere i suoi due colleghi.
Si avvia a conclusione, dunque, la ricostituzione della governance dell’unica azienda sanitaria del Molise. Qualche nome per le due caselle ancora vuote circola, mentre negli ultimi giorni sono crollate le quotazioni di un paio di ipotesi che erano circolate – naturalmente come voci di palazzo – a ridosso delle regionali. E sono crollate proprio “a causa” delle elezioni di fine giugno. In pole position per la carica di direttore sanitario di via Petrella c’erano, infatti, Giovanni Giorgetta che attualmente è a capo del distretto di Termoli e il primario del Pronto soccorso del Cardarelli (dopo aver guidato per anni lo stesso reparto al San Timoteo) Nicola Rocchia. Entrambi però sono “inconferibili” perché si sono candidati alle regionali, il primo con la lista Il Molise che vogliamo (vicina a Patriciello) e il secondo con la Lega. Il decreto 39 del 2013, che per la dirigenza sanitaria ha confermato e probabilmente esteso uno stop già previsto da norme precedenti per chi fa politica (rispetto ai ruoli apicali in sanità), prevede che non possano essere nominati dg, direttore sanitario o amministrativo di una Asl coloro che negli ultimi cinque anni si siano cimentati alle elezioni europee, politiche, regionali e locali (in questo caso il discrimine è fissato nelle comunali per i centri al di sopra dei 15mila abitanti). In queste ore pare siano stati sondati gli umori di altri dirigenti di vertice dell’Asrem che invece sarebbero “conferibili”, come il direttore del distretto di Isernia Lucio De Bernardo, che però al momento avrebbe risposto: grazie, ma preferisco di no.

Per il vertice amministrativo, invece, ha riproposto domanda l’uscente Antonio Lastoria, che probabilmente qualche chance di tornare ce l’ha, forse anche la dg Salute Lolita Gallo (che non ha curato l’istruttoria delle delibere sugli avvisi per direttore sanitario e amministrativo dichiarando la propria incompatibilità) e l’attuale direttrice del Bilancio dell’Asrem Anastasia Santoro, apprezzata sia negli ambienti sanitari sia in quelli politici.

E poi c’è l’outsider Antonio Forciniti, ex comandante del Nas e direttore amministrativo ai tempi dell’amministrazione Frattura. Tornato nell’Arma, per Forciniti si starebbe profilando una promozione importante nel comparto delle forze dell’ordine. Ma pure lui avrebbe ricevuto più di qualche telefonata in questi ultimi giorni. E chi lo conosce è pronto a scommettere che tra le domande la sua potrebbe esserci. ritai

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