Manca qualche dettaglio, qualche proposta di modifica di leggi regionali, ma la manovra 2023 è sostanzialmente pronta al vaglio della giunta, prima, e poi del Consiglio di via IV Novembre. L’assessore Gianluca Cefaratti conta di portarla all’attenzione dell’esecutivo al massimo all’inizio della prossima settimana. «Sarebbero state necessarie ulteriori limature, ma ora abbiamo la necessità di approvare il bilancio perché siamo un po’ fermi coi pagamenti», spiega.
Il perché sia considerato un traguardo riuscire ad adottare un documento fondamentale per i conti un anno dopo i termini previsti dalle norme (il previsionale va approvato entro il 31 dicembre, al massimo entro il successivo 30 aprile pagando però il dazio dell’esercizio provvisorio) è ormai arcinoto. La giunta Roberti che si è insediata a luglio ha dovuto rettificare e correggere i precedenti rendiconti e pianificare la copertura di un disavanzo di amministrazione pari a 563 milioni. E ha dovuto ottenere l’aiuto del governo nazionale.
Per il 2023, Roma ha stanziato in un decreto (che quindi è già in vigore) 40 milioni. Ora si può procedere e sbloccare – nel giro di qualche settimana – pagamenti, assunzioni e iniziative occupazionali rimasti in arretrato e fondamentali per il territorio (pagamenti alle imprese) e per la macchina amministrativa di Palazzo Vitale che senza personale è sostanzialmente quasi in standby.
Dal 1 gennaio, però, ci sarà ancora un mese di “penitenza”. «Avevamo intenzione di approvare entro fine dicembre anche il previsionale 2024-2026 così come prescriverebbe la norma. Ma tecnicamente – dice ancora l’assessore – non possiamo farlo perché per poter iscrivere in bilancio i 20 milioni per il prossimo triennio (si tratta del contributo straordinario inserito dal governo Meloni nel ddl Bilancio, ndr) dobbiamo aspettare l’approvazione della Finanziaria, che solitamente avviene a ridosso di Natale».
Il Consiglio regionale del Molise non può deliberare la previsione di un’entrata prima che questa sia certa (perché inserita in una norma dello Stato già in vigore). «Entro il 31 dicembre – prosegue Cefaratti – approveremo l’esercizio provvisorio per poter proseguire. Volevamo dare un segno differente rispetto al passato, ma siamo tecnicamente costretti ad andare in esercizio provvisorio. A febbraio il bilancio 2024-2026».
Tra le leggi che la maggioranza si appresta a modificare c’è quella sui consorzi di bonifica. Attualmente «la norma dice: i Consorzi di bonifica fanno rendicontazione a piè di lista e la Regione gli rimborsa il 50% di quello che spendono. Ovviamente non può essere più così perché il bilancio non consente operazioni del genere, la spesa deve essere certa. Lasceremo un contributo per i Consorzi, il resto dovrà passare attraverso i canali ordinari del finanziamento, non attraverso una legge che lascia l’alea del quantum». Infine, ed è proprio questo uno degli articoli della legge regionale finanziaria a cui in queste ore si sta ancora lavorando, sarà introdotta una nuova norma sul “piano casa”. La disposizione inserita nella manovra del 2022 è stata impugnata e poi abrogata dalla Corte Costituzionale. «Per noi è importante perché aiuta soprattutto il mondo delle imprese e alcuni cittadini che, bisogna riconoscerlo, con estremo ritardo tendono a porre rimedio a dei piccoli abusi che possono essere sanati. Va anche detto che c’è stato un abuso di proroghe sul “piano casa”, quindi – conclude l’assessore al Bilancio – stiamo trovando una formula per consentire a quei cittadini che ancora non si erano avvalsi delle concessioni del “piano casa” di poterlo fare».
r.i.

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