«Il voto ponderato purtroppo ci ha condannato». Il presidente della Regione Francesco Roberti, simbolo di un centrodestra vincente (tanto che la coalizione guidata da lui alle regionali ha eletto per la prima volta 14 consiglieri e non 13), non drammatizza il risultato di Palazzo Magno.Si tratta di «oti ponderati, non voti “veri”».
A Orazio Civetta, candidato sconfitto da Pino Puchetti, il testimone lo ha passato proprio Roberti quando i molisani lo hanno promosso governatore. Civetta era il vicepresidente della Provincia di Campobasso e ha traghettato l’ente fino al rinnovo del vertice.
Il giorno dopo la vittoria del sindaco di Larino, Roberti legge i risultati partendo dal metodo di voto. I Comuni sono divisi in quattro fasce, in base alla popolazione. Nella fascia “E” ce ne sono solo due, Termoli e Campobasso. Un singolo voto degli amministratori di questi Comuni ne vale 625. A Campobasso per Puchetti si sono espresse la maggioranza monocolore 5s e la minoranza del Pd. Pare anche un franco tiratore del centrodestra. A Termoli, il primo cittadino di Larino ha potuto contare su nove consiglieri di opposizione. Al netto di assenze e “tradimenti”, secondo il capo di Palazzo Vitale il vantaggio, già sulla carta e poi reale, è stato un abbrivio significativo per Puchetti. Che si è affermato anche nella fascia dei piccolissimi centri. E a Civetta non è bastato essersi affermato nei Comuni intermedi (le fasce “C” e “D”).
Ma Roberti non ritiene sia un segnale negativo in termini di salute dello schieramento. Proprio per la natura delle provinciali: elezioni di secondo livello in cui a fare la differenza sono anche i rapporti fra gli amministratori, l’approccio e perfino il carattere degli sfidanti. Puchetti si è da subito posto come un candidato indipendente. Espressione del centrosinistra ma alle amministrative nella lista che gli si contrapponeva c’erano iscritti del Pd. Ha portato avanti una campagna da amministratore puro che chiede fiducia ai colleghi. «Mi hanno votato tanti anche di centrodestra», ha rivendicato dopo il risultato.
Nessun dubbio che Civetta fosse il candidato del centrodestra, Roberti ha avallato la decisione e, nel suo ruolo di governatore, la campagna l’ha portata avanti. «Forse però Puchetti è stato più bravo, ha fatto qualche telefonata in più», aggiunge il presidente della Regione. Lui nella sfida per la presidenza raccolse il 71% (Puchetti il 55). E il problema del voto ponderato che tendenzialmente premiava l’aggregazione Pd-5s c’era già.
r.i.

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