Si celebra oggi la Giornata dell’emigrazione dei molisani nel mondo. Istituita con legge regionale 12 del 2015, in memoria di padre Giuseppe Tedeschi, è stata fissata per il 6 dicembre di ogni anno in ricordo delle 87 vittime molisane della tragedia del crollo della miniera di Monongah negli Stati Uniti.
«Una parte importante della storia di questa nostra regione è costituita da quel complesso fenomeno socio-economico che è stato ed è ancora l’emigrazione». Così il presidente di Palazzo D’Aimmo Quintino Pallante nel suo messaggio per la ricorrenza. L’emigrazione, ricorda, «ha coinvolto ogni famiglia del Molise a partire dalla fine dell’800, per passare ai primi del ‘900, quindi nel dopoguerra, fino ad arrivare ai tempi odierni. Un esodo di dimensioni significative che ha visto giovani e intere famiglie lasciare la loro terra d’origine per cercare “fortuna” lavorativa, economica e realizzativa o in altre regioni d’Italia o, più massicciamente, all’estero». Alcuni, al contrario, «purtroppo perirono in condizioni di lavoro e sfruttamento inumane, ne è un esempio, appunto, la tragedia di Monongah, di cui oggi ricorre l’anniversario».
Coloro che, invece, ebbero miglior destino, «poterono creare la basi di un radicamento» che «li portò ad essere prima componenti e membri ascoltati e rispettati delle comunità che li avevano accolti e poi giungere ad occupare i vertici politici, accademici, scientifici ed economici di quegli Stati o regioni di adozione che hanno così tanto contribuito a sviluppare».
Tutti, prosegue Pallante, hanno mantenuto «un legame stretto e viscerale con la terra che gli ha dato i natali. Un legame che la Regione Molise e il Consiglio regionale tutto hanno inteso nel tempo promuovere, sostenere e implementare, sia con chi è partito da questa regione per andare a vivere e lavorare fuori, che con i loro figli e discendenti. Ciò nella consapevolezza che questo nostro Molise, le sue tradizioni millenarie, la cultura e i valori che ha sviluppato nei secoli, restano fermi ed incancellabili nel Dna di ogni molisano, ovunque scelga di vivere momentaneamente o in tempi più lunghi e definitivi. Allora questo giorno rappresenta per l’intero Molise l’occasione corale per ribadire la volontà di questa nostra terra a riaffermare il legame con ogni molisano, per dire a ciascuno di loro che li aspettiamo nei nostri 136 comuni, perché è qui che si trova la loro casa, qui che sono le loro radici, qui che si trova i loro porto sicuro dal quale salpare per il resto del mondo a conquistare obiettivi strategici, ma al quale poter far ritorno in ogni momento della vita, sentendosi accolti e voluti bene».
Con un po’ di ritardo dovuto al rinnovo della legislatura e alla lunga e complessa sessione di bilancio, il Consiglio – informa Pallante – e si avvia a vagliare le candidature giunte dalle associazioni di molisani nel mondo o da altri soggetti qualificati, per l’attribuzione dell’onorificenza di Ambasciatore del Molise del Mondo, così come previsto dalla legge stessa regionale 12/ 2015. Onorificenza che, come specificatamente vuole la stessa legge, viene attribuita a quelle persone di origine molisana che, per meriti accademici, culturali, politici, sociali e professionali si sono positivamente distinte nei Paesi stranieri e nelle altre Regioni italiane. «In tempi non lunghi l’organismo bipartisan appositamente istituito del Consiglio sceglierà i nominativi degli insigniti dell’onorificenza, che in un evento pubblico che stiamo programmando, sarà loro consegnata in modo solenne».

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