Mentre il Parlamento dà via libera al disegno di legge Calderoli (approvato dal Senato e ora passato al vaglio della Camera) che attua l’autonomia differenziata, oltre 30 associazioni – fra cui quella che riunisce gli ex consiglieri regionali del Molise – si ritroveranno domani a Pompei per discutere di aree interne e centralità della nuova questione meridionale con analisi, proposte e prospettive.
L’iniziativa, promossa dal presidente della Svimar (associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne) Giacomo Rosa, porterà alla costituzione degli Stati generali delle aree interne.
«Le aree interne del Molise e quelle di tutta l’Italia meridionale hanno un futuro se si mettono insieme e questo andremo a fare a Pompei. Perché il nostro problema – ha dichiarato ieri mattina il presidente dell’associazione ex consiglieri regionali Gaspero Di Lisa presentando il convegno – è problema comune e, avendo un problema comune, dobbiamo trovare la soluzione comune cercando l’attenzione non solo della Regione e delle singole Regioni ma anche del governo e, perché no, del Parlamento che deve ricordare i problemi che ha il Sud. Quindi, la questione meridionale, l’autonomia differenziata, che non può essere quella proposta e nel modo in cui è stata proposta, e inoltre il problema della coesione territoriale».
Per il Molise e per il Meridione, ha aggiunto Di Lisa, il rischio che deriva dall’attuazione dell’autonomia differenziata così come declinata dalla riforma Calderoli è evidente «per il semplice motivo che noi non siamo nelle condizioni di poter correre come può correre il Nord che ha sviluppato le linee di comunicazione, il proprio territorio. Chiedere a noi di correre è come se volessimo fare una gara tra persone abili e persone disabili. Le persone disabili possono correre, ma hanno bisogno di quella attenzione, di quei vantaggi di cui non hanno potuto godere dalla natura».
Infine il coordinatore degli ex consiglieri regionali ha ribadito il valore dell’autonomia della XX Regione. «Per gli anni che ho, i miei capelli bianchi lo dicono, ho vissuto le mie esperienze quando il Molise non era autonomo, così come ho visto i progressi che il Molise autonomo ha fatto. Ma il Molise è stato forte e capace di costruire il futuro quando ha avuto un piano di sviluppo regionale che potesse convogliare non solo l’unità di intenti del Consiglio regionale ma anche l’unità di intenti dei cittadini, i quali sapevano quali erano gli obiettivi a cui bisognava tendere e li abbiamo conseguiti. Erano gli anni 80. Ora – ha concluso Di Lisa – dobbiamo vedere cosa fare».

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