L’inchiesta del Corriere della Sera firmata da Milena Gabanelli proprio non è andata già al presidente Roberti. L’ex leader della squadra di Report, prendendo spunto dal comitato nato per chiedere l’annessione della provincia di Isernia all’Abruzzo, ha descritto il fallimento del Molise.
Il governatore si dice «sorpreso» da quelle che definisce «uscite sull’autonomia del Molise».
Autonomia – aggiunge – «che qualcuno, artatamente, vorrebbe minare».
Secondo il capo di Palazzo Vitale, le motivazioni addotte dalla Gabanelli «sono prive di fondamento». Dal suo punto di vista le caratteristiche attribuite dalle nota giornalista al Molise nella sua inchiesta «sono comuni a più regioni. Ad esempio – scrive il presidente –, il Molise non è la sola regione con un numero di abitanti inferiore al milione (anche Valle d’Aosta, Umbria e Basilicata) e la crisi degli ultimi anni è caratteristica accentuata di tutte le aree interne ed Appenniniche. Tra l’altro – aggiunge – c’è da precisare come, rispetto a quanto ascoltato nel servizio, nessuna regione amministrativa italiana coincida con una regione storica, poiché esse nascono dai compartimenti istituiti per scopi statistici poco dopo l’Unità nazionale; non tutte le ragioni della separazione del 1963 sono strumentali: per comprendere il peso delle “questioni amministrative” richiamate nell’articolo (distribuzione degli uffici necessari alla popolazione tra molteplici province distanti) vanno considerate le croniche difficoltà nei trasporti e le caratteristiche territoriali, due condizioni che ancora oggi contraddistinguono, in parte, l’isolamento locale».
Il presidente pone poi l’accento sui numeri. Quando si parla di Molise – afferma – «c’è sempre la tendenza a rimarcare soltanto i numeri negativi. Il Centro Studi Unimpresa, proprio ieri (martedì, ndr), ha pubblicato i dati sullo stato di salute del Paese, attraverso i flussi Iva del 2023. Sul totale di 20 regioni, cinque hanno registrato un andamento negativo, mentre tra le 15 con segno positivo (pari al 60% del Pil) la prima regione è proprio il Molise con un +14%. L’analisi ha preso in esame le statistiche dell’imponibile considerandole un valido indicatore dello stato di salute dell’economia. Si tratta dei dati relativi alla fatturazione elettronica e, anche in questo caso, il Molise è la prima regione con un +13,9%».
Le informazioni che arrivano dall’Istat – continua il governatore – «hanno fatto registrare, rispetto al precedente anno, un incremento del 21,1% dell’export». In tal senso il Molise si colloca «al secondo posto, dopo la Campania (+28,9%), tra le regioni più dinamiche».
Roberti parla pure della delibera coi cui qualche giorno fa il governo regionale «ha approvato l’elenco degli interventi da proporre a finanziamento a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 per un totale di 445 milioni di euro». Il presidente spiega che sono state «individuate le priorità programmatiche regionali finalizzate alla definizione dell’Accordo per la Coesione da sottoscrivere tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Molise. Fondi che hanno alla base delle scelte nuove opportunità di crescita. Tra l’altro – aggiunte –, l’abbiamo già ribadito più volte, il governo nazionale, grazie anche alla collaborazione della delegazione parlamentare molisana, è venuto incontro al Molise con uno stanziamento di 200 milioni totali per i prossimi dieci anni con un intervento, forse, mai visto prima da parte di nessun governo verso la nostra regione».
Poi la stoccata al consigliere di opposizione Roberto Gravina, suo avversario diretto nella passata campagna elettorale: lui – il ragionamento del presidente – «che è intervenuto in difesa della giornalista Milena Gabanelli, dovrebbe sapere che nel 2013 la stessa è stata scelta dagli attivisti del Movimento 5 stelle quale candidata al Quirinale. Forse anche per questo sarà tanto cara a Gravina, ma da lui ci saremmo aspettati una difesa dell’autonomia del Molise, considerando che ai molisani ha chiesto consensi per governarla».
Inoltre, «non possiamo non considerare come la Regione Molise sia penultima nella classifica del debito maturato (dati Banca d’Italia), seguita soltanto dalla Valle d’Aosta. Una speciale graduatoria, che vede in testa la Regione Lazio con un debito di oltre 20 miliardi di euro, seguita da Campania con 15, Lombardia, Piemonte e Sicilia con oltre 10. Basti pensare che, insieme, Molise, Valle d’Aosta e Basilicata non raggiungono il miliardo di euro. Per non parlare degli ingenti debiti accumulati da città come Roma e Napoli».
Avviandosi a concludere, Roberti non nasconde i problemi del Molise, ma – afferma – i problemi «ce li hanno tutte le regioni. La metà del debito del Molise – ragiona ancora – è legata a sanità e trasporti. Mi dovrebbero spiegare, in caso di accorpamento, quale sarebbe il criterio per poter assicurare tali indispensabili servizi in un territorio morfologicamente complesso, quale è il Molise».
Ancora rivolgendosi a Gravina, sindaco di Campobasso fino a luglio scorso, gli chiede di «fare un po’ di autocritica, considerando che i problemi del capoluogo di regione sono diversi, come ci viene rappresentato quotidianamente. Ad esempio, qualche giorno fa, mi sono confrontato con i rappresentanti degli Studenti dell’Unimol, i quali lamentavano l’assenza di un piano di trasporti per gli universitari, soprattutto per fare la spola da contrada Tappino al centro della città e viceversa. Per un capoluogo come Campobasso che, negli ultimi quattro anni ha perso oltre 1.000 abitanti, è indispensabile incentivare la presenza degli studenti universitari e questo obiettivo si può raggiungere soltanto se si offrono i migliori servizi, lavorando in sinergia e sintonia con l’Università degli studi del Molise, così come la Regione Molise sta facendo da quando ci siamo insediati».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.