Misure ad hoc per il contenimento delle emissioni nella Piana di Venafro – dalle limitazioni al traffico veicolare alla revisione delle Aia e delle altre autorizzazioni ambientali rilasciate alle industrie – e azioni permanenti valide su tutto il territorio regionale. Con l’introduzione, per la prima volta in Italia – sottolinea l’assessore all’Ambiente Andrea Di Lucente – dell’individuazione e dell’aggiornamento delle cosiddette “Bat”, acronimo inglese indica in italiano le “migliori tecniche disponibili per gli impianti di combustione”, attraverso una call specifica in modo, ancora le parole del vicepresidente della giunta di Palazzo Vitale, «da attirare innovazioni tecnologiche che migliorino la qualità dell’aria».
Sono i contenuti principali dell’integrazione al Priamo (Piano regionale per la qualità dell’aria del Molise) che l’esecutivo guidato da Francesco Roberti ha approvato nella seduta di mercoledì su proposta di Di Lucente. Un documento, ha sintetizzato sui social lo stesso assessore ieri mattina, che contiene «misure di emergenza, ma anche una serie di innovazioni per il futuro. È stato un lavoro corale, grazie allo sforzo della task force sull’inquinamento che ho istituto da dicembre presso l’assessorato all’Ambiente».
Varato nella passata legislatura, il Priamo ha subito circa un anno fa una battuta d’arresto con l’accoglimento da parte del Tar di uno dei motivi di ricorso proposti dall’associazione “Mamme per la Salute” di Venafro e dal Wwf. I giudici amministrativi ne hanno quindi ordinato un’integrazione con misure concrete di riduzione delle emissioni in ragione degli sforamenti registrati nella Piana di Venafro (Pm10 e NO2). È di qualche giorno fa la diffida delle associazioni alla Regione, sollecito a cui Di Lucente ha risposto che il documento – in ottemperanza alla sentenza 175/2023 del Tar – era già pronto per il vaglio dell’esecutivo. Mercoledì la delibera che ora passa all’attenzione delle commissioni di Palazzo D’Aimmo e poi all’Aula per il varo definitivo.
Per quanto riguarda la Piana di Venafro, si legge nel documento, «al fine di ridurre le emissioni in atmosfera e di contenere le emissioni di PM10, ossidi di azoto NO2 e precursori dell’ozono, ogni qual volta, sulla base dei sistemi di monitoraggio esistenti, si registrino livelli di superamento in atmosfera delle soglie di contenimento e dei valori di emissione (…) sono previste le seguenti misure», di competenza della Regione. Tra le altre: limitazione del traffico veicolare; limitazione dei combustibili a biomassa per i generatori di calore e per gli impianti termici, a uso civile e industriale e per le altre attività produttive, compresa l’agricoltura; limitazione del riscaldamento e dei generatori di calore negli edifici a uso civile e industriale, di proprietà o in possesso di soggetti pubblici o privati, attraverso l’abbassamento di uno o più gradi della temperatura, in determinate fasi della giornata e per determinati periodi di tempo, anche delegando l’esercizio del potere di controllo ai Comuni interessati e alla Provincia di Isernia; limitazioni e prescrizioni idonee a limitare le emissioni in atmosfera che si possono produrre per le attività dei cantieri stradali, comprese macchine e veicoli da cantiere; limitazioni imponibili a tutela della popolazione infantile e a tutela delle altre categorie di soggetti titolari di interessi sensibili; prescrizioni per prevenire o limitare le emissioni in atmosfera che si producono nel corso delle attività agricole relative a coltivazioni, allevamenti, spandimento dei fertilizzanti e degli effluenti di allevamento, ferma restando l’applicazione della normativa vigente in materia di rifiuti, combustibili, fertilizzanti, emissioni in atmosfera e tutela sanitaria e fito-sanitaria; prescrizioni di limitazione delle combustioni all’aperto, in particolare in ambito agricolo, forestale e di cantiere, ferma restando l’applicazione della normativa vigente in materia di rifiuti, combustibili, emissioni in atmosfera e tutela sanitaria e fito-sanitaria; revisione e riesame delle Aia e delle altre autorizzazioni ambientali, previste dalla legge, relative alle attività produttive insediate nella Piana di Venafro; verifica di coerenza con il vigente Piano regionale Integrato per la qualità dell’aria del Molise, in ordine a nuovi impianti ovvero alla modifica degli impianti esistenti; miglioramento del tracciamento di sostanze inquinanti nell’aria, soprattutto nelle aree industrializzate, mediante investimento in tecnologie di rilevamento ed analisi più aggiornate e sensibili da dislocare sul territorio della Piana di Venafro, in grado di garantire migliore caratterizzazione dei principali macro e micro inquinanti».
Numerose anche le misure permanenti disciplinate nell’integrazione con valenza su tutto il territorio regionale. Fra queste, la “call for Bat” che per la prima volta viene introdotta in Italia. Tecnicamente «studio, individuazione e aggiornamento delle Bat (migliori tecnologi disponibili per gli impianti di combustione) e della relativa sostenibilità economica, attraverso audizioni e incontri con le imprese interessate e anche attraverso apposite procedure di gara, quali concorsi di idee, dialoghi competitivi e procedure negoziate, secondo le disposizioni del decr. lgs. n. 36/2023 (nuovo Codice degli appalti pubblici)».

r.i.

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