Non solo Campobasso e Termoli, che rappresentano certo i test politicamente più significativi. Sabato 8 giugno e domenica 9 saranno chiamati al voto per rieleggere sindaci e Consigli gli elettori di 56 Comuni molisani, vale a dire il 41% dei totali 136.
Riflettori accesi, dunque, sulle due città più grandi ma anche su tanti piccoli paesi e su alcune realtà demograficamente più rilevanti come Campomarino, Santa Croce di Magliano, San Martino in Pensilis, Riccia, Trivento, Petacciato, Ripalimosani, Frosolone e Pozzilli. I 56 comuni al voto nel 2024 andranno tutti alle urne per la scadenza del mandato di cinque anni con due sole eccezioni. Sono Petacciato e Pozzilli, comuni che avevano rinnovato le amministrazioni locali rispettivamente nel 2022 e nel 2020 ma che tornano nei seggi perché i loro sindaci, Roberto Di Pardo e Stefania Passarelli, sono stati intanto eletti consiglieri regionali. È accaduto lo stesso anche a Campobasso e Termoli, con Roberto Gravina e Francesco Roberti, ma in questi due casi il loro mandato era alla fine e dunque non si vota in anticipo: le due città torneranno comunque alle urne alla scadenza naturale del mandato.
Tutti i centri interessati dalle amministrative 2024 li proponiamo nelle due tabelle in pagina (divisi per provincia) con il numero di abitanti, in attesa che vengano pubblicati i dati definitivi degli elettori, e i nomi dei sindaci uscenti.
Da domani è possibile presentare le liste, il termine scadrà sabato alle 12. E di norma, soprattutto nelle città, partiti e movimenti utilizzano tutto il tempo concesso dalle norme. Ultime 48, queste, che saranno di fuoco per ultimare gli elenchi di candidati (ed evitare di farsene “rubare” dagli avversari).
La Prefettura di Campobasso, intanto, ha richiamato ieri l’attenzione sulle regole per la propaganda elettorale in una circolare che ribadisce (facendovi espresso riferimento) anche i contenuti dei provvedimenti della Commissione di Vigilanza Rai e dell’Agcom sulla parità di accesso ai mezzi televisivi e sulla comunicazione politica. Questo, si legge nella nota firmata dal prefetto Michela Lattarulo, «affinché il confronto politico si svolga nell’assoluto rispetto delle regole, in un clima di serena e civile dialettica democratica».
La circolare del 2 maggio, confermata e ribadita con la comunicazione di ieri riepiloga regole e termini, per esempio il divieto di comizi, riunioni elettorali, affissioni di manifesti l’8 e il 9 giugno e il divieto di pubblicare sondaggi dal 25 maggio (15 giorni antecedenti alla data di votazione che si considera il 9 giugno ai sensi del “decreto elezioni 2024”.

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