Il fronte dei sindaci contrari al nuovo piano sociale, in fase di elaborazione in Regione, chiede al governatore Roberti e a Palazzo D’Aimmo – tecnicamente «fa voti» si legge nel documento discusso ieri sera nella Sala della Costituzione a Campobasso – di «mantenere e salvaguardare l’attuale assetto organizzativo di governance come garantito dagli attuali Ambiti sociali e di procedere al riordino degli attuali Ats previa preliminare consultazione e concertazione con tutti i sindaci dei Comuni della Regione Molise, eventualmente anche tramite il coinvolgimento dei presidenti dei Comitati dei sindaci degli Ats, al fine di coinvolgere tutti gli attori locali in un’eventuale modifica dell’assetto organizzativo attuale, con l’intesa di attivare sul territorio molisano un processo di riordino e riorganizzativo mediante un sistema a rete supportato dalle amministrazioni locali che da sempre costituiscono il primo livello di riferimento per gli interventi e i servizi sociali da garantire su tutto il territorio».
Al tavolo dei “relatori” i primi cittadini di Campobasso (Marialuisa Forte), Agnone (Daniele Saia) e Larino (Pino Puchetti), questi ultimi due anche presidenti delle Province di Isernia e Campobasso – sono stati loro, anche sollecitati dagli amministratori locali, a convocare l’incontro di ieri pomeriggio. In sala una quarantina di sindaci, qualcuno anche per delega di altri.
Tra i più attivi nella critica al percorso avviato dalla Regione, il primo cittadino di Castellino Fratangelo, interventi e rilievi sono arrivati anche dai colleghi di Riccia, Pietro Testa, e Casacalenda, Sabrina Lallitto.
Il documento condiviso sarà portato all’attenzione e poi approvato dalle giunte dei Comuni che stanno sulla stessa linea d’onda.
Impossibile non notare l’assenza di un blocco consistente di amministratori, prevalentemente quelli di centrodestra. Il colore della platea era, dunque, essenzialmente, “gialloroso”.