Psicologi e assistenti sociali hanno riempito ieri la sala parlamentino di Palazzo Vitale per il confronto voluto dalla consigliera Stefania Passarelli, delegata dal governatore Roberti per il Welfare, con l’obiettivo di raccogliere spunti ed esigenze utili all’elaborazione del nuovo Piano sociale regionale.
Dalla platea numerose domande, a rispondere insieme all’esponente della maggioranza di governo anche Eloisa Arcano, coordinatrice dell’Ambito sociale territoriale di Larino. «Probabilmente è la prima volta che il loro ruolo – ha detto a margine Passarelli riferendosi ai professionisti che lavorano negli Ats – viene preso in considerazione».
Fra gli spunti operativamente più utili emersi durante il confronto, la possibilità per gli Ambiti, una volta raggiunti i Livelli essenziali delle prestazioni (Leps), di assumere gli assistenti sociali. Sono in totale 43 e, per esempio, questa possibilità è stata già conseguita a Isernia. «Per gli Ats che invece mancano l’obiettivo, lo prevede un decreto ministeriale in arrivo, le Regioni dovranno provvedere al commissariamento e al trasferimento dei relativi fondi alle Prefetture». Anche per questo, per migliorare il sistema – ha ribadito la delegata – «quella a cui stiamo lavorando è una riforma necessaria. Non c’è un termine di scadenza ma per il Piano sociale nazionale è un obbligo. Eppure ancora in questi giorni sto leggendo cose assurde da parte dei sindaci. Per esempio che le Province, dopo la riforma Delrio poi, avrebbero competenza sulle politiche sociali». Il riferimento, oltre che all’incontro convocato ieri pomeriggio dai presidenti dei due enti provinciali a Campobasso con gli amministratori locali, è in generale alle polemiche che si sono scatenate sulla bozza di nuovo piano. «Gli amministratori criticano una bozza, appunto, che però non è quella su cui stiamo lavorando». Gli Ambiti, ha confermato la consigliera, passeranno da 7 a 3 «come prevedono le norme nazionali, il numero cioè deve collimare con quello dei distretti sanitari», ma la riforma prevede altre misure: il segretariato sociale, i concorsi, un ruolo centrale per i coordinatori degli Ats.
«La Regione – ha aggiunto Arcano – si è impegnata a istituire un tavolo tecnico con l’Ordine degli Psicologi e con quello degli Assistenti sociali per redigere insieme ai coordinatori d’ambito e al comitato dei sindaci linee guida che regoleranno la presa in carico e l’intero servizio sociale professionale. Altro impegno è quello a riconoscere l’esperienza maturata negli Ats, questo nell’interesse degli utenti e a salvaguardia della continuità assistenziale oltre che, appunto, della professionalità maturata e spesa sul nostro territorio». Si va verso tre Ambiti, ma anche – hanno concluso Passarelli e Arcano, del «rafforzamento degli strumenti di presidio e di protezione sociale con uno sportello di segretariato ogni 10mila abitanti “contro” lo standard nazionale di uno ogni 40mila abitanti. Sportello, va anche detto, che sarà professionalizzato con la presenza degli assistenti sociali laddove oggi ci sono solo gli “amministrativi”».

r.i.

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