In Regione, maratona sul bilancio “a pezzi”, per usare il linguaggio di papa Bergoglio. Ieri mattina un’ampia parte della seduta con l’ok alla destinazione dell’ex Roxy a sede dell’ente di via Genova, al Defr e al previsionale del Consiglio. Poi una lunga pausa fino al tardo pomeriggio quando è cominciata la discussione sulla legge di Stabilità e sul bilancio complessivo.
La manovra 2025 è arrivata in Aula con il parere favorevole dei revisori dei conti. Un dato che ha ripagato l’assessore Gianluca Cefaratti per le critiche apertamente arrivate dalle minoranze in questi anni (e sussurrate anche in maggioranza). Finalmente, il commento a margine del titolare della delega probabilmente meno ambita visto che la Regione è zavorrata da circa 600 milioni di disavanzo (e da un piano di rientro che peserà sulle spalle dei molisani fino al 2054), un documento finanziario che consente di reclutare personale in via Genova, di mettere a terra gli investimenti programmati a valere sui fondi europei e sul Pnrr e di aumentare le assunzioni anche in sanità. Cefaratti ha fatto riferimento, in questo ultimo caso, ai 90 milioni che da Roma dovrebbero arrivare come stanziamento della legge di bilancio nazionale per ridurre il deficit sanitario nelle annualità 2025 e 2026.
Di tutt’altro avviso le minoranze (articolo in pagina) che hanno puntato il dito fra le altre cose sull’aumento dell’Irpef (deciso lo scorso anno e confermato proprio per sostenere il piano di rientro) e sulla mancanza di visione. Critico, in particolare, il leader di Costruire democrazia Massimo Romano sui 90 milioni: «Non abbiamo approvato gli adempimenti previsti per l’assegnazione delle risorse, a partire dall’approvazione del programma operativo da parte della struttura commissariale. Questi soldi a mio avviso non possiamo considerare di averli già in tasca perché non ce li abbiamo».
Soprattutto però la bagarre si è scatenata sull’assenza del presidente Francesco Roberti ai lavori. «Un atto politicamente insultivo nei confronti di tutta l’assise, lo leggo come uno straordinario sgarbo istituzionale nei confronti di tutta l’assise», ha accusato il capogruppo dei 5 stelle Andrea Greco.
Assente alla seduta anche il sottosegretario alla presidenza della giunta Vincenzo Niro. Insieme al governatore, ha chiarito a margine l’assessore Gianluca Cefaratti, impegnato al Congresso del Ppe a Valencia. «Il governo nazionale è stato vicino al Molise e quando una sua componente chiede la presenza credo sia buona regola garantirla. Abbiamo una maggioranza compatta, la presenza del governatore sarebbe stata importante, ma siamo in grado di portare a casa il risultato sul bilancio. Ribadisco – ha concluso – non è in vacanza, ma impegnato in un appuntamento politico e istituzionale».
Dalle 18 la discussione su legge di Stabilità e bilancio. Numerosi gli emendamenti, la prospettiva – già da ieri mattina – era quella di “fare nottata” e approvare i documenti entro oggi, 30 aprile.
ritai

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