La Regione non pagherà più le spese legali quando gli autisti delle ditte concessionarie del trasporto pubblico sono “costretti” a ricorrere al Tribunale per ottenere – con ritardo – lo stipendio attraverso un decreto ingiuntivo.
È stato infatti approvato, durante la lunga maratona dedicata al bilancio che si è protratta fino alle prime luci dell’alba del 30 aprile, un emendamento voluto dal capogruppo dei 5 stelle Andrea Greco. Firmato anche dai colleghi pentastellati Angelo Primiani – che ha illustrato il documento in Aula – e Roberto Gravina, rappresenta «un passo concreto a tutela dei lavoratori e della corretta gestione delle risorse pubbliche», è la sintesi di Greco.
L’esponente di minoranza poi prosegue illustrando il provvedimento nel dettaglio. «Abbiamo messo fine a un’anomalia inaccettabile: fino ad oggi, le aziende del Tpl che non pagavano puntualmente gli stipendi ai propri dipendenti scaricavano sulle casse della Regione – e quindi sui cittadini – le spese legali derivanti dai decreti ingiuntivi presentati dai lavoratori per ottenere quanto gli spettava. Un paradosso che ha favorito il ritardo nei pagamenti, alimentando un sistema distorto e profondamente ingiusto. Con questo emendamento abbiamo ristabilito un principio sacrosanto: chi genera il contenzioso, ne sostiene anche i costi. D’ora in poi saranno le aziende inadempienti a pagare le spese legali, non più la collettività».
È, ancora le parole di Greco, «una vittoria per il buon senso, ma soprattutto per quei lavoratori che per troppo tempo hanno dovuto combattere per ottenere semplicemente e con regolarità il proprio stipendio. È anche un segnale forte: non si può più tollerare che l’inefficienza o la furbizia di pochi gravi sulle spalle di tutti».
L’okay all’emendamento, però, non vuol dire che le cose sono già di fatto cambiate. «Ora – aggiunge infatti il capogruppo 5s – la Regione deve fare la sua parte, traducendo questa decisione in atti amministrativi chiari e operativi. Il nostro obiettivo è duplice: alleggerire le finanze pubbliche da spese improprie e incentivare il rispetto dei diritti dei lavoratori. Il nostro impegno però non si ferma qui. Continueremo a vigilare, perché il settore del trasporto pubblico locale ha ancora troppe zone d’ombra. In Molise, ad esempio, nel 2025 le aziende possono ancora autocertificare il numero di passeggeri trasportati per ottenere i rimborsi, senza alcun sistema automatico di verifica. Serve trasparenza, serve innovazione, serve rispetto per i cittadini e per i lavoratori. E noi continueremo a batterci per questo», conclude.

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