Riafferma il primato della politica nelle decisioni che riguardano la sanità. Ma la sanità in Molise è commissariata dal 2009 e la struttura commissariale è guidata da “esterni”. «Di commissari che sono passati ne abbiamo visti tanti e reparti non ne sono stati chiusi. Morto un commissario – scandisce il presidente della Regione Francesco Roberti nell’intervista a Teleregione – se ne fa un altro». E non sorride. Non è evidentemente una “facile” battuta post conclave. È l’inizio di un periodo di alta tensione. O la risposta a un clima di guerra guerreggiata che si avverte da settimane e che adesso non vede più nessun protagonista della sanità molisana nelle retrovie. Tutti, o quasi, in prima linea. Con dichiarazioni, comunicati e delibere firmate.
Rispetto al “Tavolo Balduzzi” che ha ribadito – lo hanno ufficializzato gli stessi commissari Bonamico e Di Giacomo ma non poteva essere altrimenti – che in base al dm 70 in Molise tre Emodinamiche e tre Punti nascita sono troppi e qualcuno va chiuso, il capo di Palazzo Vitale la mette subito sul piano della politica. «Ad oggi non è arrivata a noi nessuna comunicazione, poi se qualcuno ha canali privilegiati per avere informazioni perché ci sono amicizie personali… Per quanto riguarda la politica non c’è nulla di nuovo rispetto a quello che già sapevamo prima. Una cosa sono i tavoli tecnici, e di commissari che sono passati ne abbiamo visti tanti e reparti chiusi non ce ne sono stati. Morto un commissario se ne fa un altro», scopre subito le carte Roberti.
Col governo, ribadisce poi, è stato preso l’impegno a superare i due punti critici ottenendo una deroga.
«I Punti nascita che non superano i 500 parti all’anno vanno chiusi. Per quanto riguarda il Punto nascita di Termoli, abbiamo ricreato le condizioni per arrivare a superare i 500 parti, ci vorrà il tempo necessario per farlo. Abbiamo un primario, c’è entusiasmo e c’è ottimismo perché sono già aumentate le mamme che vogliono partorire al San Timoteo. Secondo punto dolente, l’Emodinamica. Secondo il Balduzzi, di Emodinamica in Molise ce ne dovrebbe essere una, una ogni 500mila abitanti. Anche su questo, abbiamo parlato con il governo e abbiamo deciso di riorganizzare l’Emodinamica sul territorio, tanto che si parlava e si parla – perché questo vuole la politica al di là di quello che decidono i commissari che “li mettiamo e li togliamo”, visto che li nomina la politica – di necessaria integrazione fra ex Cattolica, oggi Responsible, e Cardarelli. Anche in quel caso infatti non si possono avere due Emodinamiche a distanza di 300 metri. Quindi, sulla base dell’integrazione, l’obiettivo è rafforzare, ottenendo qui la deroga, l’Emodinamica di Isernia perché ad oggi, essendo carente di personale, non si riesce a garantire la sua apertura h24 nella rete di emergenza».
Quindi, il governatore “passa in rassegna” le critiche che gli sono piovute addosso dalle opposizioni. «Rispetto al passato non è cambiato niente. I danni causati dagli amici di Facciolla, Fanelli, cioè dal Pd, insieme ai danni creati dai 5 stelle col governo Conte ci sono e dobbiamo cercare di superarli. Con loro si è deciso di chiudere i reparti, lì è iniziata la rottamazione della sanità molisana. Noi siamo assumendo infermieri, Oss, primari, medici perché gli ospedali del Molise devono diventare attrattivi e produrre mobilità attiva. Abbiamo ancora oggi una pesante mobilità passiva su branche a bassa complessità, dobbiamo rafforzare la risposta in quelle specialistiche. Intanto però voglio rassicurare i cittadini molisani sul fatto che il governo non ha chiesto nessuna chiusura. In politica si parla con gli atti e ad oggi non è pervenuto alcun atto che ci impone di chiudere qualcosa».
Non risparmia, infine, il leader di Costruire democrazia Massimo Romano. «Se qualcuno va raccontando a destra e a manca che il debito è stato causato dai commissari, non può poi dire che Roberti fa il pesce in barile. Roberti non solo non fa il pesce in barile a differenza di chi è costretto a fare il tonno in scatola e cercare una marca per sentirsi rappresentato» ma rivendica di non aver «ipotizzato quella scellerata idea secondo cui si azzera il debito sanitario con un ricorso al Tar», idea che ritiene sia «propaganda, ammuina».
«Noi abbiamo avuto dal governo le necessarie risorse, stiamo discutendo col governo come riorganizzare la rete ospedaliera, abbiamo avuto i finanziamenti per superare lo stallo che avevamo trovato, sotto l’aspetto finanziario della Regione complessivamente e non solo della sanità. C’è un bel feeling col nostro governo – conclude Roberti – che non ha mai fatto mancare la sua presenza. A differenza che in passato, il Molise è stato preso in debita considerazione».
ppm