«A causa del genocidio di inermi palestinesi in atto da parte del Governo Netanyahu», il governatore pugliese Emiliano ha invitato «tutti i dirigenti e dipendenti della Regione, delle sue Agenzie e delle società partecipate» ad «interrompere ogni rapporto di qualunque natura con i rappresentanti istituzionali del suddetto Governo e con tutti quei soggetti ad esso riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di organizzare iniziative per far cessare il massacro dei palestinesi nella Striscia di Gaza».
Si tratta, ha precisato il presidente Emiliano, di «una posizione nei confronti del governo Netanyahu, non del popolo israeliano».
Su questa scia, il consigliere regionale 5s Angelo Primiani chiede che anche il Molise si pronunci. «Davanti a 40mila morti non si può tacere, il massacro a Gaza grida giustizia. Per questo – spiega Primiani – ho presentato in Consiglio regionale una mozione chiara: il Molise rompa ogni legame con il governo israeliano e con chi resta complice dell’orrore».
L’iniziativa, chiarisce poi il pentastellato, segue l’esempio della Puglia «dove il presidente Michele Emiliano ha invitato le istituzioni regionali a “tagliare i ponti” con il governo Netanyahu. Il nostro ruolo regionale non può influenzare la politica estera, ma ha un valore simbolico e morale. E oggi il Molise ha il dovere di posizionarsi dalla parte dei diritti umani, della pace e della giustizia».
Dal 7 ottobre 2023, riassume poi Primiani, l’attacco terroristico di Hamas ha dato il via a una spirale di violenza che ha provocato una catastrofe umanitaria. A Gaza si contano oltre 40mila morti, tra cui migliaia di bambini, più di 100mila feriti e un’intera popolazione costretta alla fame e allo sfollamento. Gli aiuti umanitari vengono ostacolati, e l’85% dei due milioni di abitanti ha dovuto abbandonare la propria casa.
«Chiedo che il presidente Roberti solleciti il Governo italiano e l’Unione europea per il riconoscimento dello Stato di Palestina entro i confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa. Serve un impegno chiaro: per il cessate il fuoco, per la liberazione degli ostaggi, per la fine dell’occupazione e delle violenze. Chi continua a intrattenere rapporti istituzionali con chi bombarda civili, con chi affama un popolo, si rende complice di un crimine».
Netta la presa di posizione anche di Noi moderati. «È necessario che l’Ue, nonché l’intera comunità internazionale, prendano una posizione chiara contro Netanyahu, anche con l’adozione delle sanzioni già applicate alla Russia. La linea adottata dal primo ministro di Israele non può essere avallata; lo sterminio di massa di civili e bambini al quale assistiamo ogni giorno deve essere immediatamente fermato», ha detto il coordinatore Fabio Cofelice.