L’allarme del consigliere del Pd Vittorino Facciolla – attenzione che l’Emodinamica di Isernia sta per chiudere – pur smentito dal presidente della Regione ha sortito l’effetto di portare a una notizia: nell’integrazione futura fra Cardarelli e Responsible, che per il governatore è opzione strategica, la Cardiologia sarà gestita dall’ex Gemelli. Non solo la Cardiochirurgia, dunque. Anche la Cardiologia, di cui l’Emodinamica è un’unità interventistica. E questa è la soluzione per evitare di chiuderla Isernia: concentrare in uno, cioè, entrambi i laboratori attualmente attivi a Campobasso.
Il caso è scoppiato perché l’ex segretario regionale del Pd ha rilanciato le preoccupazioni dopo l’arrivo del verbale del Tavolo di verifica sugli adempimenti per il dm 70. I tecnici romani, ha riassunto Facciolla parlando di indiscrezioni, avrebbero dato parere favorevole solo in parte al piano per l’emergenza nelle patologie tempo-dipendenti. «Relativamente all’ictus l’emergenza troverebbe risposta nel Neuromed che sopperirebbe sostanzialmente al ruolo pubblico, anche se mancano garanzie sul piano della riserva di posti ai molisani. Per l’emergenza cardiologica, invece, sembrerebbe che dovremo rinunciare al servizio di Emodinamica a Isernia che, invece, sarebbe soddisfatta al Cardarelli di Campobasso, mentre dovrebbe rimanere in piedi il servizio al Timoteo a Termoli. In ogni caso – così ancora Facciolla – il Molise intero rimarrebbe in condizioni assai problematiche per la risposta tempestiva all’emergenza lungo le 24 ore, con tempi probabilmente insoddisfacenti rispetto agli standard di cura. L’ospedale di Termoli, inoltre, in una inaccettabile guerra tra poveri, perderebbe il suo Punto nascita (che verrebbe accorpato a quello di Campobasso) mentre quello di Isernia si salverebbe». Un «disastro», la conclusione dell’esponente dem che ha poi chiamato in causa il presidente Roberti: possibile non sappia? E perché non parla?
Quasi immediata la replica del governatore. «Nessun disastro», ha assicurato. Per poi contrattaccare: nessun disastro oltre «a quello perpetrato nel 2014, allorquando il Molise risultò assente all’importante seduta della Conferenza Stato-Regioni, assenza di cui ancora oggi i molisani pagano le conseguenze». Dall’organizzazione dei servizi sanitari in base al decreto Balduzzi (a cui quella seduta della Conferenza diede via libera) discendono i nodi che ancora non si riescono a sciogliere, le parole di Roberti, anche perché i dati discussi al Tavolo tecnico sono del 2023 mentre quelli attuali mostrano trend in aumento
«A breve presenteremo una riorganizzazione dell’assetto sanitario commisurata ai nuovi numeri e, soprattutto, alle esigenze del nostro territorio, contemplando e prevedendo anche una riduzione dei costi», ha annunciato quindi. Giovedì, insieme al senatore Lotito, ha concordato col Ministero le azioni da intraprendere, dopo aver letto appunto il verbale della riunione dell’8 maggio scorso.
«Per superare le criticità del Punto nascita (del San Timoteo, ndr), abbiamo riorganizzato il reparto per superare i 500 parti, che il Balduzzi pone come limite minimo per la sua funzionalità; mentre, per garantire il servizio di Emodinamica di Isernia, garantendone due su tutto il territorio regionale, occorre andare verso l’indispensabile integrazione Cardarelli – Responsible Research Hospital con la Cardiologia che dovrà essere integrata e svolta da quest’ultima struttura, per far sì che l’intera branca della Cardiologia venga svolta dal privato accreditato all’interno dello stesso plesso ospedaliero», ha anticipato quindi, in modo chiarissimo, il governatore. D’altro canto, ha aggiunto, l’Emodinamica dell’ex Gemelli è quella che presenta i maggiori volumi. Dal 2018 al 2023, arco temporale preso in considerazione al Tavolo dm 70, solo il Responsible ha garantito un’attività entro la soglia (250 procedure all’anno).
Nessun disastro, ha concluso, ma una riorganizzazione in via di definizione. «Se si continua, con anni e anni di commissariamento, a inseguire i desiderata del Tavolo tecnico senza produrre la documentazione necessaria a far comprendere come riorganizzare il sistema sanitario regionale, dimostrando l’efficienza e l’ottimizzazione dei costi, va da sé che ogni tentativo risulterà essere al pari di quanto visto finora con l’aumento sconsiderato dei costi. Ci auguriamo, inoltre, per il futuro, anziché gioire per i danni perpetrati, qualcuno collabori nel dare suggerimenti utili per avere un sistema sanitario – la chiosa del presidente – atto a garantire ai molisani gli stessi diritti costituzionalmente tutelati al pari dei cittadini delle altre regioni».
r.i.