Il dispositivo sembra datato perché se ne è ampiamente parlato, però solo sui giornali. Presentata il 29 dicembre scorso, infatti, la mozione a firma del leader di Costruire democrazia Massimo Romano sull’ipotesi di acquisto da parte della Regione dell’immobile dell’Università Cattolica (che oggi in parte ospita l’ospedale Responsible e in parte è vuoto) martedì prossimo sarà discussa.
Era iscritta già all’ordine del giorno della seduta del 3 giugno di Palazzo D’Aimmo, ma è rimasta in stand-by, con numerosi altri atti di indirizzo e di sindacato ispettivo che ancora figurano nell’agenda dell’Assemblea legislativa.
Che sia arrivato il momento di trasferire in Aula il dibattito è una novità emersa durante la Conferenza dei capigruppo di qualche giorno fa. Non solo il dibattito sulla mozione di Romano. Il centrodestra, infatti, sta preparando un documento che costituirà l’atto di indirizzo di cui il presidente Francesco Roberti ha parlato due settimane fa a Primo Piano Molise, il primo via libera al percorso di integrazione fra Cardarelli e Responsible per realizzare in largo Gemelli la Cittadella della Salute, polo assistenziale sanitario e didattico che metterà insieme – nell’idea che il governatore ha spesso in questi mesi confermato – l’ospedale pubblico, quello privato accreditato e la ricerca e la formazione di Unimol.
Ma andiamo con ordine. E partiamo dal perno attorno a cui tutto ruota: l’edificio della Cattolica. La mozione a firma di Romano, dopo aver ripercorso le tappe e i passaggi nella gestione dell’attività sanitaria che è esercitata nell’immobile (Cattolica, Fondazione Giovanni Paolo II, Gemelli Molise e poi Responsible), e dopo aver ricordato fra le altre cose che all’origine l’obiettivo era costituire un Irccs e che l’edificio è stato realizzato con un finanziamento pubblico, mette sul tavolo una serie di considerazioni. Per esempio che «essendo venuti meno gli obiettivi di pubblico interesse correlati alla realizzazione di un Irccs, nonché al collegamento con il Policlinico Universitario e finanche il
coinvolgimento diretto della Regione nella gestione della struttura, un tempo rappresentata all’interno degli organi sociali e invece ad oggi del tutto estromessa, sembra desumibile il venire meno del fine pubblico per il quale i detti contributi pubblici erano stati erogati» e che «in ipotesi, tali profili apparirebbero suscettibili di dar luogo ad una revoca totale o parziale del finanziamento pubblico a suo tempo erogato, ove mai destinatario dello stesso fosse un soggetto diverso dall’Ente pubblico Regione». Quindi, la domanda che Romano pone da tempo (anche quando in passato con l’amministrazione Frattura si parlava di integrazione pubblico-privato nell’immobile della Cattolica), la Regione vuol comprare qualcosa che già potrebbe appartenerle?
Il mandato al governatore Roberti, formalizzato nella mozione che sarà discussa martedì, è «previa illustrazione dello stato dell’arte della trattativa circa la compravendita della struttura immobiliare già sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nonché previa acquisizione della documentazione amministrativa e contrattuale concernente l’elargizione del contributo pubblico statale e/o regionale per la realizzazione della stessa, a porre in essere, preliminarmente, ogni iniziativa utile a verificare e accertare la proprietà del suddetto immobile, nonché la sussistenza dei presupposti per l’eventuale revoca del suddetto contributo pubblico ove sia confermato il venir meno medio tempore dei vincoli pubblicistici sottesi al riconoscimento di Irccs ovvero del coinvolgimento della Regione nella governance».
Di parere opposto è il centrodestra. Dalle indiscrezioni che sono trapelate in queste ore, confermate da fonti autorevoli, il mandato che la maggioranza intende dare al presidente della Regione è quello di verificare quali siano le condizioni migliori per raggiungere comunque un obiettivo ritenuto strategico (e a quel punto suggellato dal voto del Consiglio), vale a dire l’acquisizione al patrimonio di Palazzo Vitale dell’edificio della Cattolica. Punto di partenza, l’acquisizione dell’edificio, di un altro punto della mozione che in queste ore la maggioranza sta preparando: l’integrazione dei servizi di assistenza del Cardarelli e del Responsible.
In queste ore il governatore ha già anticipato, rispondendo all’allarme dell’ex segretario del Pd Vittorino Facciolla, il “destino” della Cardiologia dell’ospedale pubblico: per salvare le due Emodinamiche periferiche (Termoli e Isernia) quella del Cardarelli sarà accorpata a quella del Responsible, che si occuperà della Cardiologia perché, ha precisato Roberti, è quello il laboratorio interventistico che presenta i valori (250 procedure all’anno) entro la soglia fissata dal decreto Balduzzi.
Un percorso che sarà lungo, tortuoso (in Molise la sanità è commissariata e la programmazione dei servizi è in campo, in questo momento, a Bonamico e Di Giacomo) e non accolto solo da applausi negli ambienti. Ma se Palazzo D’Aimmo martedì approverà questo mandato a Roberti si tratterà di un punto di svolta. Un indirizzo della massima Assise regionale di cui sarà poi difficile non tener conto.
ritai