I dati sui Livelli essenziali di assistenza 2023 in Molise sono superati, commenta l’Asrem in replica al dibattito seguito alla pubblicazione del report della Fondazione Gimbe. «Abbiamo invertito la rotta», dichiarano i vertici dell’azienda sanitaria.
Il dossier di Gimbe utilizza i dati del ministero della Salute anticipati a febbraio e confermati poi a inizio agosto. Il Molise è inadempiente in una delle tre aree monitorate, quella della Prevenzione. Quindi complessivamente è fra i non adempienti.
«Se da un lato il Molise si conferma non adempiente, con un punteggio complessivo di 193 punti, è fondamentale contestualizzare questi numeri e interpretare il trend di miglioramento registrato», fanno notare da via Petrella. I numeri si riferiscono ad un periodo antecedente alla attuale gestione sanitaria e che è stato caratterizzato dal periodo appena successivo all’emergenza Covid.
«È giusto analizzare i dati, ma è altrettanto doveroso leggerli nel loro contesto temporale – evienzia il direttore generale dell’Asrem, Giovanni Di Santo – Il nostro compito, da quando siamo arrivati, è stato quello di avviare un cambio di rotta decisivo e strutturale, in stretta sinergia con la direzione generale della Salute della Regione Molise e la struttura commissariale. Abbiamo ereditato una serie di problematiche annose, ma il nostro impegno per raggiungere sempre nuovi ed importanti risultati resta. Proprio il miglioramento di 15 punti, uno dei più significativi risultati a livello nazionale, è un segnale incoraggiante. Dimostra che il potenziale di crescita c’è e il nostro lavoro è focalizzato sul consolidare e accelerare questo trend positivo, agendo su tutti i fronti per garantire servizi di qualità e certezza di cure ai cittadini molisani».
Per ottenere la sufficienza, le Regioni devono attestarsi ad almeno 60 punti per ognuna delle tre aree considerate (prevenzione collettiva, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera). Nel 2023 la prevenzione in Molise si è fermata a 58.
Ma oggi, assicurano dall’Asrem, le cifre raccontano un contesto decisamente positivo.
«Nel corso della campagna influenzale 2024/2025 – rimarca la direttrice del Dipartimento Unico di Prevenzione, Carmen Montanaro – sono state 60.969 le dosi di vaccino antinfluenzale somministrate in Molise, con una copertura del 54% della popolazione ultrasessantacinquenne, calcolata in base ai dati di quella residente, così come risulta dall’anagrafe vaccinale regionale (il dato ministeriale del 53,2% è calcolato evidentemente sui dati Istat, per i quali la popolazione residente risulta più numerosa rispetto al dato reale, in possesso degli operatori). Si tratta comunque di un ottimo risultato che colloca il Molise tra le prime dieci regioni con la percentuale di copertura più alta negli ultra65enni ed al quinto posto per copertura su tutta la popolazione. A breve, presumibilmente a metà ottobre come indica il Ministero, inizierà la campagna vaccinale 2025-2026 e saranno messe in atto tutte le strategie per aumentare ulteriormente le coperture vaccinali antinfluenzale per ridurre la morbilità e mortalità associate all’influenza, soprattutto nei gruppi a rischio (anziani, soggetti con comorbidità, bambini, operatori sanitari). Le strategie si baseranno su un approccio integrato, combinando interventi organizzativi, comunicativi e formativi coinvolgendo in primo luogo i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta, i farmacisti, i centri vaccinali Asrem e gli specialisti ospedalieri e territoriali, per garantire una maggiore capillarità nel raggiungere tutti i pazienti, soprattutto gli over 65 ed i pazienti fragili».
Conclude quindi il manager Di Santo: «Dispiace che sempre più spesso alcuni dati e criticità, che non mettono a rischio diretto la salute o la vita dei pazienti, tendano a dominare il dibattito pubblico e mediatico. Questa attitudine crea un’immagine distorta della realtà, perché spesso i miglioramenti, anche se significativi, passano inosservati».

























