Parole forti, pronunciate con la foga dei momenti di battaglia. È burrasca nei rapporti fra i vertici della Regione Molise e quelli del Responsible Research Hospital. Una burrasca che potrebbe anticipare – tutti se lo augurano – un chiarimento decisivo al tavolo convocato oggi in Prefettura a Campobasso. Oppure una rottura definitiva e l’apertura di scenari nuovi, e diversi, in largo Gemelli ad appena tre anni dal nuovo capitolo “scritto” sotto le insegne del fondo Responsible (che ha acquisito le quote di Gemelli Molise) e della Spa omonima che oggi conduce l’azienda.
Il governatore Francesco Roberti ha colto l’assist che gli hanno servito due consiglieri di opposizione con un emendamento alla mozione presentata a tutela degli ex addetti alla mensa dell’ospedale. Massimo Romano e Andrea Greco gli hanno chiesto di riferire in Aula su quanto sta avvenendo. Sedici persone sono rimaste senza lavoro ma tutti gli altri 400 vivono da mesi tensione e preoccupazione. Stipendi a singhiozzo, rateizzati, richieste pressanti alla Regione per il pagamento di 3,8 milioni per le prestazioni salvavita erogate nel 2019, un’esposizione importante (o imponente) nei confronti dei fornitori che è all’origine per esempio del cambio di appalto per pulizie e ristorazione (la coop romana che se ne occupava da anni ha chiuso il contratto con Responsible e sta per procedere con un pignoramento presso terzi, cioè la Regione, ha detto fra le altre cose Roberti ieri). Impossibile, hanno chiesto “a una voce” nei loro interventi tutti i rappresentanti della minoranza (Gravina, Primiani, Salvatore, Fanelli, Greco e Romano che hanno poi firmato la proposta di modifica della mozione approvata all’unanimità).
Il presidente della giunta non si è fatto pregare e non ha deluso le aspettative. Legittime le richieste di chiarimenti, ha detto prima di leggere in dettaglio le cifre di cinque anni di rapporti fra Regione e Gemelli Molise, poi dal 2022 Responsible. Dal 2020 al 2024, ha riferito, la struttura ha fatturato complessivamente 218 milioni, da Palazzo Vitale – fra prestazioni entro i tetti ed extrabudget già pagabile perché accertato in compensazione con le altre Regioni – ha ricevuto 195 milioni.
Ogni anno uno sforamento, sempre più consistente, nel 2024 pari a 11,8 milioni.
Le pendenze, al confronto, ha spiegato Roberti non sono affatto consistenti e riguardano, a parte i 3,8 milioni ancora sub judice perché la struttura commissariale ha deciso di ricorrere in Cassazione, attività su cui la Regione sta effettuando controlli di appropriatezza. «Tutto questo teatrino, mi chiedo, per una vicenda, quella relativa ai 3,8 milioni, in cui abbiamo avuto ragione in primo grado e torto nel secondo grado? Non è che la crisi è strutturale?». Immediata la reazione degli esponenti di minoranza: presidente, glielo chiediamo da tempo…
Il Responsible, avevano anche incalzato nei loro interventi, è ancora in grado di garantire l’assistenza per cui è convenzionato col servizio sanitario regionale? Adombrando la preoccupazione per una ipotetica, denegata, interruzione di pubblico servizio. «Non si può stare sotto ricatto, in caso di interruzione del servizio andrei io in Procura – non ha esitato a replicare sul punto il governatore – La Regione ha fatto il proprio dovere, anzi siamo andati anche oltre. E mi chiedo allora se non sia un problema della nuova governance perché il Responsible, prima era il Gemelli, non sta qui dall’altro ieri». Bordate anche al “rappresentante” nel Cda che in molti ancora associano alla Regione. «Non l’ho nominato io e non riferisce a me, se lo è nominato da solo (evidente riferimento a Petracca o comunque alla Spa, ndr)». Per concludere: «Non mi faccio ricattare dall’Angelini di turno», il patron delle cliniche abruzzesi per il cui crack fu condannato (e poi assolto) anche l’allora governatore Del Turco.
Altissima tensione, dunque (rientrata nel dibattito successivo che ha visto un’altra informativa, sulla rete ictus, ma molto più “morbida” nei toni), alla vigilia di un incontro al Palazzo del Governo di Campobasso. Se ci sarà il presidente di Responsible Stefano Petracca, non sarà comunque un incontro interlocutorio. In un senso o in un altro. ritai

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