È il primo segnale positivo, da mesi, nell’ambito della vertenza Responsible.
Solo qualche giorno fa i sindacati confederarli di comparto sanitario e medici hanno reso noto di aver inviato una diffida all’ospedale per gli stipendi (settembre e parte di agosto).
Ieri, altre sigle, sempre confederali ma che si occupano dei servizi “accessori” alla sanità hanno invece annunciato una firma importante. Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno infatti riferito che dopo una lunga battaglia portata avanti dai lavoratori della mensa, rimasti senza lavoro dal 1 settembre dopo un cambio di appalto che ha ignorato in prima battuta la clausola sociale, mercoledì sera è stato sottoscritto l’accordo di ricollocazione per tutti gli ex dipendenti del servizio. A siglare il patto, le organizzazioni sindacali e il vertice dell’ospedale.
«Era questo il tipo di impegno che ricercavano i lavoratori e i sindacati e finalmente la presidenza del Responsible ha fatto un concreto passo avanti nei confronti di queste persone rimaste da un giorno all’altro senza occupazione, pur avendo prestato da anni servizio all’interno della struttura sanitaria. I termini dell’intesa sono ovviamente legati alla riapertura dei locali mensa a seguito della ristrutturazione dei locali, che richiederà un periodo indicativo di circa tre mesi, all’esito dei quali i lavoratori potranno nuovamente svolgere l’attività lavorativa di cui sono stati ingiustamente privati senza motivazione o preavviso. La protesta pacifica ma ingombrante dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali ha portato i suoi frutti: è stato riconosciuto il diritto di questi lavoratori alla continuità lavorativa nel luogo dove da sempre hanno operato», il commento dei segretari (Bonetto e Capuano per la Filcams, Murazzo e De Felice per Fisascat, Guarracino e Colamaio per Uiltucs).
L’intesa nei prossimi giorni sarà sottoposta alla ratifica in Regione, ccome stabilito anche dal Consiglio di Palazzo D’Aimmo.
Dai sindacati, in conclusione, un apprezzamento, «questa volta», del «concreto impegno della presidenza del Responsible Research Hospital, oltre alla tenacia dei lavoratori che hanno creduto fermamente in questa battaglia di dignità» e l’ampia «soddisfazione per il risultato raggiunto». Ma non abbasseranno la guardia fino a quando vedranno «tutti i lavoratori interessati nuovamente occupati nel servizio di mensa».

























